Cinzia Pizzichini
L’ABITO DA SPOSA
“SENZA TAGLIA”
Indice
👉 PREFAZIONE di Marianna Lo Preiato
Sai quante donne si sentono bene con il proprio corpo? Il 2%
1 – ALLA RICERCA DELL’ABITO DA SPOSA
👉 La scelta dell’abito da sposa è davvero un sogno?
👉 Com’è la scelta per una ragazza curvy?
👉 L’imbarazzo di spogliarsi per provare gli abiti!
👉 “Ho deciso: mi metto a dieta!”
👉 Il corpo perfetto nella storia
👉 Non esistono stilisti per ragazze curvy, soprattutto negli abiti da sposa
👉 L’errore di iniziare cercando un abito
2 – IL TEAM “SENZA TAGLIA”
👉 Le curve dall’Australia all’Italia
👉 La taglia non basta ci vuole un metodo
👉 Le prime prove con le nuove misure
3 – I DUBBI DELLE SPOSE
👉 Come fare per trovare l’abito giusto?
👉 Se vuoi tutto e subito, l’abito da sposa “Senza taglia” non fa per te
👉 I limiti che ci impediscono di realizzare i sogni
4 – CONSAPEVOLEZZA
👉 Per poter cambiare dobbiamo prima accettarci per quello che siamo
5 – L’ACCETTAZIONE
👉 I tuoi occhi devono amare ciò che vedono
👉 Dimentica la taglia e divertiti a provare il tuo abito dei sogni
6 – DA SPOSA A SPOSA
PREFAZIONE
Cinzia è una donna eccezionale che ha il grande e raro dono di saper coniugare professionalità, correttezza e simpatia. Ho avuto la possibilità di collaborare con Cinzia in occasione di “Meraviglie a Palazzo” e da questa esperienza ho imparato ad apprezzarla ancora di più come professionista del settore.
Amo l’immensa cura dei particolari, l’attenzione che sa donare alle sue spose ed anche la ricerca dell’eccellenza che non smette mai di perseguire. L’amore per le sue clienti è davvero encomiabile e non mi meraviglio affatto che sia sfociato in un libro, che possa prendere per mano la sposa curvy e accompagnarla passo dopo passo alla ricerca del proprio abito da sposa, affinché possa vivere quel giorno come un giorno davvero speciale e nel quale sentirsi davvero bellissima come non mai.
Con questo libro Cinzia ci mostra le infinite possibilità che una donna, anche se curvy, può avere nella scelta dell’abito da sposa. Ritengo questo libro un documento di grande valore perché sgretola il falso mito legato al fatto che “se non sei una taglia 44 non potrai essere bella”. Io sono fermamente convinta che una donna con l’abito giusto può essere valorizzata indipendentemente dalla taglia, perché ogni donna è unica nel suo genere. È questo che rende ancor più speciale questo libro: il voler mettere l’accento sulla capacità di personalizzare un abito, fino a renderlo unico come la persona che lo indosserà.
Nell’abito identifico personalità e carattere e per questo giustamente non ci si deve accontentare.
Apprezzo Cinzia , non solo come persona e come donna a mia volta, ma anche come professionista e non solo. In qualità di Presidente dell’associazione Curvy Pride mi sento lusingata di averla al mio fianco come socia.
È grazie a persone come Cinzia che l’Associazione Curvy Pride sta diventando una realtà concreta, solida e importante in tutta Italia. Donare tempo, sorrisi, idee, azioni concrete a progetti sociali sta lastricando la strada delle nostre vite di nuove amicizie, vero affetto e profonda stima.
Se l’Associazione Curvy Pride entra così fortemente nell’animo della gente è solo grazie a persone di grande cuore.
Marianna Lo Preiato
BIOGRAFIA
Cinzia
Ti racconto chi sono
Fin da bambina sognavo di lavorare nella moda, ero completamente affascinata da come mia mamma riuscisse a trasformare un banale pezzo di stoffa in un vero abito, e non era un abito uguale a quelli di tutte le altre bambine, ma era qualcosa di unico fatto solo per me. Mentre guardavo la mamma che lavorava, io, con i pezzetti di stoffa che le avanzavano, costruivo i vestiti per le mie Barbie e appena lei si alzava dalla macchina da cucire era un’occasione perfetta per rubarle il trono e unire due pezzi di stoffa insieme e veder nascere qualcosa di nuovo.
Crescendo sono sempre stata la più creativa tra le mie amiche, per gli spettacoli a scuola ero l’addetta alla confezione di abiti di scena. Anche nell’abbigliamento dovevo sempre ritoccare qualcosa per far sì che fosse stato perfetto per il mio gusto, trasformare una semplice camicia così comune in un capo particolare e meno scontato.
Voglio raccontarti un aneddoto che rappresenta quanto poco amavo e amo omologarmi agli altri.
Quando ero ragazza, non mi piacevano il marchio o le cose che andavano di moda e le mie amiche mi criticavano per questo perché ero diversa da tutte loro. In un certo senso mi sentivo la fotocopia di qualcun altro.
A quel tempo avevo un ragazzo e ad un appuntamento le mie amiche avevano deciso di prestarmi qualcosa dal loro guardaroba per farmi essere più alla moda. Quando sono uscita, lui mi ha guardata stupito perché quasi non mi riconosceva, perché non ero la vera io… Da lì ho capito che non era giusto omologarsi agli altri, che ognuno di noi deve mantenere la propria unicità anche nell’abbigliamento.
Iniziai la mia carriera lavorativa in un laboratorio artigianale di pellicce. Già da lì non sono mai stata abituata a lavorare con una tabella misure perché ogni capo era sulle misure della cliente.
Ma questo lavoro mi stava stretto e volevo ampliare la mia esperienza, perché sapevo che in questo mondo avevo ancora molto da imparare. Così ho iniziato una nuova esperienza completamente differente, il lavoro che poi mi ha cambiato la vita e mi ha reso ciò che sono ora.
Finalmente entrai nel mondo della sposa e ho iniziato lavorando in una grande azienda di abiti, famosa in tutto il mondo, con uno dei lavori che solitamente venivano affidati alle sarte più esperte, applicavo i drappeggi nei bustier da sposa.
Nel corso degli anni sono diventata responsabile del reparto confezione, fino ad arrivare alla gestione dei laboratori esterni e la loro supervisione.
Ma avevo bisogno di evadere da tutti quei vestiti fatti in serie.
Marianna Lo Preiato
SAI QUANTE DONNE SI SENTONO BENE CON IL PROPRIO CORPO? IL 2%
Il sondaggio è stato fatto da una nota azienda di prodotti per il corpo (DOVE), in paesi di tutto il mondo e su donne di diverse età.
Il tema “corpo della donna” è sempre un argomento interessante mentre quello dell’uomo non fa notizia. Questo ci porta a credere che ci dobbiamo adeguare a determinati canoni per essere accettate, per sentirci adeguate ad ogni situazione.
Ma se solo il 2% si sente bene con sé stessa, non saranno mica gli stereotipi che ci vengono imposti ad essere sbagliati?
Si parla di stereotipi, che comunque cambiano e influenzano il nostro modo di vivere, di mangiare, di fare attività fisica, il nostro essere e si dà molta più importanza all’aspetto esteriore piuttosto che valorizzare l’unicità della persona.
Questo accade soprattutto nella moda, dove chi ha delle forme abbondanti deve accontentarsi di indossare leggins e casacche che non hanno niente a che vedere con le tendenze della moda, il tutto è amplificato negli abiti da sposa dove si continua ad avere modelli da provare in taglie sempre più piccole 40/42, così che una sposa che ha delle forme speciali, per scegliere un vestito, deve fidarsi e immaginare.
È come se fossimo tornati indietro nel tempo, quando i vestiti da sposa venivano realizzati dalle sarte, ma a quei tempi, erano davvero vestiti fatti su misura. Il lavoro fatto acquisiva così un valore inestimabile.
Adesso la maggior parte degli abiti sono industriali, fatti in serie, c’è chi li chiama su misura ma, in realtà, viene ordinata una taglia approssimativa a quella indossata dalla cliente e sono poi gli atelier che hanno il contatto diretto con la ragazza a doverli ritoccare e adattare al fisico della sposa.
I tempi sono cambiati ma noi donne siamo sempre le stesse, chi nasce magra chi un po’ più in carne, chi sta perennemente a dieta e non riesce a perdere un chilo, chi invece mangia continuamente e rimane pelle e ossa, tutto questo per com’è cambiata la moda è un problema, sarebbe molto più semplice creare abiti in serie per donne tutte uguali, tutte della stessa misura.
Per questo cercano di convincerci che le nostre misure devono corrispondere ad una taglia ben precisa altrimenti non vanno bene, e ci fanno credere di essere sbagliate.
Ma davvero è una colpa avere delle caratteristiche che ci rendono uniche e inconfondibili?
Non dobbiamo permettere a nessuno di farci sentire in imbarazzo e dirci che non andiamo bene, o che per il nostro fisico va bene un solo modello e che più di quello non ci possiamo permettere.
Se accade abbiamo sbagliato negozio.
Perfino la Barbie ha adeguato le sue misure. Non esiste più solo la classica bambola bionda con gli occhi azzurri.
Nel 2016 la Mattel ha creato ben 33 bambole con caratteristiche differenti: alte, basse, magre, rotonde, e con 7 colorazioni di pelle diverse.
La moda sta cambiando e l’atteggiamento positivo verso il proprio corpo non è solo un argomento di grande attualità, ma un’esigenza necessaria per il nostro benessere.
Per le modelle e le influencer curvy è facile mostrare le curve, la pancetta e la cellulite in pubblico, ma nella realtà non è sempre così, spesso si evitano tante situazioni perché non ci fanno sentire a nostro agio, e tra queste c’è anche la scelta dell’abito da sposa.
Come fare in questi casi, per vivere la scelta dell’abito senza rischiare di avere delusioni o evitare l’imbarazzo di provare solo abiti più piccoli, e uscire dal negozio con il morale a terra?
Fortunatamente la soluzione esiste e se vorrai seguirmi fino alla fine di questo libro ti darò degli esercizi pratici da applicare prima di iniziare la ricerca di un abito così importante.
È necessario però che tu conosca bene come funziona questo settore, le possibilità che ci sono e che ti si presenteranno davanti, devi capire bene cosa troverai, dove lo troverai e perché devi saper selezionare tra le varie possibilità la scelta giusta per te, senza lasciarti condizionare o accomodarti in decisioni prese al posto tuo.
Non pensare di girare, provare e trovare. Questo è il metodo giusto per perderti e disorientarti.
Utilizza questo libro come se fosse una bussola che ti aiuterà passo dopo passo a fare la scelta giusta.
Ti insegnerò alcune tecniche per eliminare ogni dubbio su cosa vuoi e cosa non vuoi.
Saprai riconoscere chi ti vuole vendere solo un abito e chi invece ha davvero intenzione di farti diventare una splendida sposa.
Faremo degli esercizi pratici che scioglieranno tutte le paure e renderanno questo percorso piacevole e alla fine non vedrai l’ora di indossare il tuo abito che ti farà sentire bella e sicura di te.
Imparerai:
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La differenza tra atelier, negozio, sarta ecc. Tutti promettono un abito ma tu devi conoscere la differenza che c’è in ognuno di loro e saper scegliere la soluzione giusta per te.
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A conoscere i tuoi pregi e i tuoi difetti, e le tue proporzioni. Tante ragazze sono convinte di doversi nascondere perché si vedono grandi, invece spesso si ottiene l’effetto contrario e a volte enfatizzare una parte specifica serve proprio per nasconderla.
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Quale tipo di abito può essere adatto ad un fisico come il tuo, se hai una fisicità speciale avrai sicuramente bisogno di un modello adatto a te, devi solo essere obiettiva e saperlo riconoscere.
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A volere il meglio per te e a progettare l’abito dei tuoi sogni, riuscirai ad esprimere le emozioni che vuoi, se pensi a te in veste di sposa.
CAPITOLO 1
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ALLA RICERCA
DELL’ABITO DA SPOSA
Impara a dire no a ciò che spegne la luce nei tuoi occhi.
E vai incontro a quello che accende il tuo sorriso.
Giorgia Stella, da Pensieri e Parole
LA SCELTA DELL’ABITO DA SPOSA
è DAVVERO UN SOGNO?
Nel mondo della moda e in particolare negli abiti da sposa, c’è una forte discriminazione tra ragazze che indossano fino alla taglia 44 e chi invece va oltre questa misura.
È come se noi donne fossimo divise in due grandi categorie: con le curve e senza curve.
Una ragazza che va in cerca del suo abito da sposa cerca di farsi un’idea sfogliando riviste, cataloghi o immagini nel web.
Se riesce ad individuare un modello che rispetta i suoi gusti può semplicemente informarsi su quale sia il rivenditore più vicino, prendere appuntamento e provare l’abito o gli abiti che le piacciono di più, potrà vederlo su di lei e quindi riuscirà facilmente a rendersi conto dell’emozione che si prova quando si indossa un abito da sposa.
“Sarà la stessa cosa per una ragazza curvy?”
Anche la sposa curvy inizia la sua ricerca sfogliando riviste, cataloghi e immagini nel web, la differenza è che difficilmente troverà foto di abiti indossati da ragazze formose, e la difficoltà iniziale sarà proprio quella di immaginarsi quale potrebbe essere il modello più adatto per lei. Il problema per chi non rientra necessariamente nel canone rigido dettato dalla moda è davvero sconfortante: vestire una taglia che va oltre la classica 46 vuol dire doversi accontentare o ancor peggio, essere costrette a creare il proprio stile basandosi su ciò che offre quel negozio per le “Taglie comode”. Nessuna ricerca stilistica, nessun servizio specifico, solo soluzioni di ripiego e immaginazione.
“Magari negli atelier avranno anche la mia misura da provare…”
Purtroppo, non è così. Una ragazza curvy che vuole provare abiti per poi scegliere il SUO ABITO DA SPOSA ha molta difficoltà a trovare abiti della giusta misura. Nei pochi atelier tra i più forniti, il problema è la vestibilità degli abiti, perché misure e proporzioni vengono semplicemente adattate e allargate a qualsiasi taglia, ottenendo un risultato ben diverso dal valorizzare ogni bodyshape per come è realmente.
Una sposa con delle misure diverse dai canoni standard, per scegliere il suo abito da sogno, ha la possibilità di provare solo alcuni modelli, a volte sono gli stessi che si ripetono di anno in anno, spesso sono abiti di collezioni passate, è come se gli atelier quando devono vestire le spose dalle forme morbide avessero come obiettivo finale quello di coprire, oppure chiedono alla ragazza di dimagrire, mentre ogni donna che varca la soglia di un atelier lo fa con l’intento di comprare un sogno. Vuole comprare la migliore immagine di sé per uno dei giorni più belli e importanti della sua vita. NON LE SI PUÒ DIRE DI DIMAGRIRE. Magari è già dimagrita con tanta fatica ed è felice del suo traguardo. Non le si può dire con leggerezza e superficialità “Eh, qui devi perdere qualche chiletto!!”
“Da quale taglia devo considerarmi curvy?”
Spesso il termine viene erroneamente utilizzato per indicare delle donne in forte sovrappeso, in realtà significa tutt’altro. Si riferisce a coloro che si sentono a proprio agio con delle forme prorompenti, considerate bellissime e sensuali.
La donna curvy non teme di essere definita con questo termine perché curvy è sinonimo di bellezza ed eleganza, curvy è sexy.
A noi piace pensare al mondo delle curvy includendo al suo interno tutte, ma proprio tutte, le donne che hanno “un eccesso di perfezione”, quelle con un chilo o tanti in più, con una rotondità o tante in più che si sentono comunque donne, che vogliono imparare ad amare la loro perfezione, perché non esiste la perfezione, ma solo il vivere bene e felici nel proprio corpo, accettandolo, amandolo, curandolo in ogni senso. Il nostro concetto di curvy ha sempre un corpo, di qualunque taglia esso sia, nel quale l’anima vive serena anche se qualche bottone o qualche gancetto tirano.
(Dal blog Semplicemente Curvy).
Non c’è un limite che stabilisce quale sia la taglia o un determinato peso oltre il quale sei curvy, soprattutto per gli abiti da sposa, basta avere delle proporzioni che superano o non corrispondono ad una classica tabella misure, per avere difficoltà nel trovare un’ampia scelta di abiti da provare.
Anche una ragazza che indossa una taglia 44 di pantaloni ma ha una sesta di seno può essere considerata curvy, così come chi ha una taglia 50
In entrambi i casi, difficilmente tutte le sue misure saranno corrispondenti a quelle di una tabella standard che viene usata per creare abiti industriali. Per questo noi amiamo definire le ragazze “Senza taglia”.
Se ti dicono che sei Curvy è un complimento!
Lascia le smilze alla passerella, tu hai ben altro cammino da percorrere, stiamo parlando di un abito da sposa, di quello che ti porterà fino all’altare, il giorno più importante di tutti, quello del tuo matrimonio!
“Quindi qual è l’abito giusto per valorizzare il fisico di una ragazza curvy?”
LA VERITÀ È CHE ‘‘NON ESISTE!’’
Proprio così, non esiste un solo abito da sposa che possa valorizzare il fisico di tutte le donne Curvy, perché ogni sposa ha delle caratteristiche diverse da valorizzare, dalla ragazza alta a quella più bassina dalla taglia 46 alla 70, chi ha necessità di slanciare il punto vita, chi vuole nascondere i fianchi, valorizzare e sostenere un seno importante senza renderlo volgare.
Tutte queste varianti non possono essere racchiuse in un unico modello, e un solo abito non può essere adatto per valorizzare tutte le ragazze allo stesso modo!
È molto importante poter avere un abito creato con le giuste misure, studiate appositamente con le proporzioni della sposa, per sentirsi belle e a proprio agio con l’abito che si indossa.
“Come fa una ragazza curvy a scegliere l’abito da sposa?”
La ragazza curvy che va alla ricerca del suo abito da sposa, nel momento della scelta, non ha la possibilità di provare l’abito che indosserà il giorno del matrimonio, ha come unica soluzione quella di scegliere l’abito da sposa provando esclusivamente taglie più piccole, spesso per coprire la parte mancante vengono appuntati drappi di tessuto con tanti spilli e la povera sposa può solo immaginare come sarà.
A volte l’abito di prova non può essere neanche infilato perché non riuscirebbe a scendere più giù dal seno, quindi viene semplicemente appoggiato davanti e/o rimane appeso addosso nel tentativo di essere indossato.
In questo modo è impossibile scegliere un abito per un evento così importante. Il desiderio di sentirsi bella come una principessa, e indossare un abito da sogno, quello che ogni donna attende fin da bambina, rischia di diventare solo una grande delusione.
“E se ho deciso comunque di scegliere quel vestito perché mi piace troppo e sento che è quello giusto?”
A volte, la sposa stanca di cercare, o perché vuole avere assolutamente quell’abito “quasi provato”, si accontenta di fare la scelta cercando di immaginare e sperare che il risultato finale sia quello immaginato.
È un rischio che la ragazza deve correre se non ha alternative. L’abito viene ordinato della taglia più simile a quella della sposa, arriverà nell’atelier di riferimento solo qualche mese prima del matrimonio e nel frattempo non sarà facile controllare l’ansia e la paura che la scelta fatta sia stata davvero quella giusta.
E se l’abito che arriva non fosse all’altezza delle aspettative? Non c’è possibilità di cambiare idea, ormai è stato ordinato per lei, va comunque ritirato, e nell’eventualità le toccherà sceglierne un altro.
Non c’è la certezza del risultato finale, scegliere significa avere la possibilità di provare svariati modelli della giusta misura e l’opportunità per sentirsi bella e valorizzata anche con un abito che non si è mai pensato di poter indossare. Mettere a paragone tagli e volumi differenti è qualcosa che comunque prepara all’arrivo del vestito giusto.
La scelta dell’abito da sposa è un momento magico, ogni sposa dovrebbe viverlo come un’esperienza indimenticabile, ci tengo a precisare UNA BELLA ESPERIENZA INDIMENTICABILE.
“Potrebbe essere una buona soluzione affidarsi ad una sarta?”
Ci sono ragazze che in alternativa decidono di affidarsi alla SARTA DI FIDUCIA o addirittura all’amica che ha frequentato un corso di moda per risparmiare un po’ Può essere anche questa una soluzione, ma anche in questo caso ci sono dei rischi da correre, il primo in assoluto è di raddoppiare l’investimento per l’acquisto di un secondo abito perché deluse dal risultato
Affidare la creazione dell’abito da sposa ad una sarta o all’amica, vuol dire ancora una volta immaginare, e addirittura, in questo caso, senza neanche vedere un abito già realizzato anche se in un’altra taglia.
La sarta che di solito realizza capi d’abbigliamento non ha le conoscenze necessarie per realizzare un abito da sposa, che necessita invece della conoscenza di tecniche utilizzate nell’alta moda, ogni taglio va studiato e deve essere adeguato alle proporzioni della ragazza
Esistono tecniche specifiche e steccature particolari da usare “SOTTO L’ABITO” per far sì che le curve siano modellate e sostenute nella giusta maniera. Realizzare un abito da sposa sarebbe per lei un’eccezione, così finisce spesso che gli abiti da sposa cuciti dalla sarta siano solo copie, senza stile.
Il rischio per la sposa è quello che alla fine, invece di un abito da principessa, dovrà indossare un sacco che copre il suo corpo invece di valorizzare il suo fisico.
L’abito da sposa è molto più di un semplice abito, è fatto di emozioni, di sensazioni ed energia, che quel giorno ti danno la certezza di vivere una giornata da favola, solo se stai bene con quello che indossi e puoi sentirti sicura di te.
“È vero che per un abito su misura c’è una maggiorazione sul prezzo di listino?”
Purtroppo, anche questo è vero! Un vestito su misura per aziende che hanno una produzione industriale è considerato un’eccezione, e come tale viene venduto ad un prezzo maggiorato.
Ci sono aziende che chiedono una percentuale in più dal prezzo reale dell’abito, che di solito ammonta a circa un 20%.
Nel caso in cui si debbano apportare ulteriori modifiche all’abito finito, tipo stringere o allargare, aggiungere le maniche o fare qualsiasi altra variazione, il costo di queste è da aggiungere alla cifra iniziale.
La sposa curvy non può provare, deve limitarsi nella scelta e deve anche pagare un prezzo più alto!
È davvero tutto troppo assurdo, per questo motivo c’è chi inizia la ricerca dell’abito da sposa un anno prima, girando da un atelier all’altro e chi invece per paura di affrontare la situazione rimanda fino a pochi mesi prima del matrimonio.
Tutto ciò che fai ora è per il tuo futuro.
COM’È LA SCELTA PER LA SPOSA CURVY?
Chi desidera un vestito rimediato, adattato, scelto giusto per mettersi qualcosa addosso, o addirittura sembrare una “maxi meringa” proprio il giorno del matrimonio?
Per una ragazza che è abituata a vestirsi con colori scuri solo l’idea di indossare un abito bianco la mette in crisi, ed ecco che spesso si va alla ricerca di una versione colorata, la verità è che la variabile che snellisce la figura non è il colore ma esattamente la parte che nessuno vede, la modellistica e la struttura dell’abito fanno davvero la differenza, ecco perché è importante valutare la vestibilità di un abito separatamente dalla sua parte estetica.
Si vedono spose con bustini adattati che lasciano la “ciccia” che straborda da sotto le ascelle o il seno che ad ogni minimo movimento va risistemato, ma l’abito ideale deve contenere bene il seno, deve vestire le braccia, deve rendere bella la sposa, spesso negli abiti in taglia 40 non sono previste maniche o spalline, quando tutto viene adattato niente è perfetto per chi lo indossa.
Sono molte le ragazze che quando provano un abito da sposa e non lo “vestono bene” vivono piccole frustrazioni e pensieri negativi o pensano che sia quello l’unico modo di arrivare alla scelta:
“Il mio corpo è sbagliato”.
“Il mio fisico sta cambiando”.
‘‘Devo mettermi a dieta”.
In realtà sarebbe giusto chiedersi piuttosto se ad essere sbagliato non sia invece il vestito o l’atelier al quale ci si rivolge, ogni forma può essere valorizzata basta scegliere il contenitore giusto.
Il problema nasce proprio da come la moda viene creata, dalle grandi aziende che producono abiti industriali, in serie, tutti uguali, basandosi sull’immagine di una donna con una forma senza troppe curve, ci fanno credere che quello sia l’ideale di donna perfetta e di conseguenza siamo tutte a fare diete, ore di palestra e quant’altro pur di rientrare in canoni di bellezza surreali.
Le modelle che sfilano con gli abiti da sposa sono ragazzine che avranno al massimo 20 anni, su di loro vengono ideati i modelli, su di loro vengono progettati stile e tendenze delle collezioni che si rinnovano ogni anno.
L’età media dei matrimoni si è alzata, le donne si sposano dai 30 ai 35 anni, si è alzata la media della taglia, del numero di scarpe. L’essere umano ha un corpo che si evolve e si adegua ai cambiamenti, tutto cambia tranne come vengono creati gli abiti da sposa.
Una ragazza formosa, anche se consapevole che non avrà tutta la scelta di una sposa 44, si aspetta comunque di provare almeno qualcosa che le entri, altrimenti sarebbe come acquistare un abito on-line, senza provarlo, solo sulla fiducia.
“Come faccio a sapere in quale negozio andare per provare abiti della mia misura?”
C’è una cosa importantissima che una sposa curvy dovrebbe fare, prima di prendere appuntamento negli atelier per provare gli abiti.
Purtroppo, nessuno ne parla, neanche chi ha già subito l’imbarazzo di provare abiti appesi addosso.
Neanche le amiche più care della sposa le diranno mai qual è il primo step da fare, magari perché non si sono trovate nella stessa situazione e non avevano le stesse problematiche.
Purtroppo, solo quando si inizia a girare da un negozio all’altro per la scelta dell’abito ci si rende conto che gli abiti di prova sono tutti 42/44.
Già solo al pensiero di dover entrare in un atelier, sentirsi osservata dall’alto in basso e percepire un certo disagio da parte di chi ti deve trovare un abito da indossare, fa perdere tutta la magia.
La prima cosa che una ragazza curvy dovrebbe fare è chiedere informazioni prima dell’appuntamento, e chiedere all’atelier che pensa di visitare, fino a che taglia arrivano gli abiti di prova. Basta chiamare, inviare una mail o richiedere informazioni tramite portali specializzati per il matrimonio.
Ho dato questo consiglio a Sara la prima volta che è venuta da noi, perché era convinta che ovunque avrebbe trovato abiti della sua taglia da provare.
Se voleva evitare di perder tempo e l’imbarazzo di spogliarsi per poi provare solo abiti troppo piccoli per lei, le conveniva chiamare, l’ha fatto in diversi atelier e alla domanda: “Salve, io indosso una taglia 54, vorrei sapere se avete abiti della mia misura da poter provare”, le risposte che ha ricevuto sono queste:
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“Buonasera, mi dispiace ma il nostro campionario prevede taglie fino alla 44, della sua misura non abbiamo abiti!”
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“Mi dispiace ma purtroppo della sua taglia non abbiamo niente da poter provare, può scegliere dalla 44 e poi le ordiniamo la sua misura”.
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“Salve, dovremmo avere qualcosa della sua misura”.
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Addirittura, c’è chi ha messo in dubbio che la taglia dichiarata fosse reale: “Buonasera, se la sua taglia è effettiva sì”.
Solo un atelier ha risposto: “Arriviamo fino alla 60”.
Sara ha deciso di visitarlo, mi ha richiamato appena uscita dalla prova, disperata, l’hanno trattata molto male, in realtà “arriviamo fino alla 60” era per farle capire che l’abito poteva essere realizzato fino a quella taglia ma in realtà lei avrebbe dovuto scegliere tentando di indossare taglie molto più piccole.
Le hanno fatto pesare il fatto che non avessero niente da farle indossare e per di più le hanno imposto un solo modello, a stile impero, morbido, perché a detta loro era l’unica soluzione per un corpo come il suo!
Sara aveva una foto dell’abito che voleva, stava solo cercando di poterlo provare prima di fare la scelta definitiva, ma si è resa conto che non era possibile rivolgersi ad un atelier qualunque.
“Quando ad un certo punto mi hanno detto: non si chiude dietro, manca quasi un altro vestito!, avrei dovuto andarmene via senza continuare a farmi umiliare in quel modo”.
Dove sta la magia e l’emozione di questo momento che capita una volta nella vita? Te lo aspetti così: un momento indimenticabile perché le tue amiche te l’hanno descritto mille volte.
“L’abito lo senti quando è il tuo, immaginavano un modello e alla fine ne hanno scelto un altro”.
Certo loro lo hanno provato!
Certe emozioni non basta sentirle raccontare…
BISOGNA VIVERLE!
Quando è l’abito giusto cambia lo sguardo della sposa, sorridono anche gli occhi, si sente l’emozione nell’aria, ma come si fa ad avere questa sensazione se non c’è un abito da indossare?
Se si sceglie con tutte queste incertezze, è difficile trovare il vestito che rispecchia l’anima della sposa, che può essere solo suo e di nessun’altra.
Il rischio di scegliere il primo modello che si riesce ad indossare e della taglia giusta è alto, potrebbe essere solo l’illusione di aver trovato l’abito giusto ma col tempo si rivela un semplice abito che non trasmette alla sposa nessuna emozione, e le lascerà solo il rammarico di aver sciupato l’unica occasione di sentirsi principessa per un giorno.
Nel 90% dei casi la taglia non conta!
Abbiamo già detto che spesso non basta trovare la taglia giusta, per essere certe di realizzare il proprio sogno, c’è un fattore più importante del quale bisogna tener conto: le proporzioni.
Si sente spesso parlare delle diverse forme che ha il nostro fisico, spesso le varie tipologie del corpo femminile vengono associate ai frutti o a forme geometriche, in base a queste si possono scegliere i vestiti giusti che ci valorizzano e ci fanno sentire più belle e attraenti.
Cerchiamo di capire le caratteristiche che dobbiamo riconoscere nelle nostre forme e capire come valorizzarle:
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- La donna con il fisico a PERA o a Triangolo ha la parte inferiore del corpo più ampia rispetto alle spalle o al seno e ha il punto vita ben evidenziato. Per questa tipologia di ragazza è necessaria una linea d’abito tagliato esattamente nel punto più stretto, come una fascia che sottolinea il punto vita.
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La forma a RETTANGOLO è la figura longilinea senza curve sporgenti, il punto vita è quasi inesistente. Il consiglio è un abito che possa creare volumi sul fondo e linee verticali che slanciano il punto vita, da evitare invece cinte e linee orizzontali che andrebbero solo ad allargare ulteriormente.
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La donna che viene associata alla MELA o cerchio ha invece la parte centrale del corpo più ampia rispetto alle spalle e al bacino, spesso è caratterizzata da un po’ di pancetta o dalle maniglie dell’amore che saltano fuori. In questa forma è importante dare volume alle spalle, che vanno riproporzionate rispetto al punto vita, anche un taglio del corpetto nel punto giusto ruba centimetri all’occhio, e fa sembrare la silhouette slanciata.
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La forma a CLESSIDRA ha il punto vita molto piccolo rispetto alle spalle e ai fianchi. In teoria è la forma più armonica anche se ci sono tante variabili, se la sposa vuole osare può indossare anche una linea sirena che sottolinea i fianchi e il seno.
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La donna con la forma a FRAGOLA o triangolo inverso, solitamente ha le gambe molto magre e la parte superiore del corpo più robusta, quindi potrebbe avere un seno grande ma anche spalle ampie e un seno più piccolo. La linea migliore è quella che va ad assottigliare spalle e ampliare il fondo.
A tutte queste varianti dobbiamo aggiungere altezze diverse e misure differenti, per questo motivo trovare la taglia giusta spesso non risolve il problema.
Nell’abbigliamento se le spalle vestono una taglia e i fianchi un’altra basta scegliere taglie diverse tra sopra e sotto, perché sono capi staccati che danno la possibilità di prendere taglie separate.
Invece l’abito da sposa non si può spezzare in due, per questo motivo l’errore più comune che fa la sposa curvy è quello di andare in cerca della taglia giusta.
Se avesse la consapevolezza di qual è la forma del proprio corpo, non andrebbe in cerca di una taglia ma di un’altra caratteristica molto più importante che quel vestito dovrebbe avere: LE GIUSTE PROPORZIONI.
Per far sì che l’abito sia armonioso, è importante che venga creato rispettando le proporzioni del corpo della sposa. Sembra assurdo ma evidenziare alcune parti del corpo spesso serve ad assottigliare la figura!
Alcune aziende hanno abiti da sposa TAGLIE FORTI o CONFORMATE (già fa vecchio solo la definizione) ma in casi come quelli che abbiamo elencato in precedenza la taglia non conta, andare ad aggiustare un vestito creato per una modella alta 1,80 per farlo indossare ad una sposa alta 30 cm in meno vorrebbe dire togliere tutta l’armonia che aveva quell’abito quando è stato creato.
La proporzione che ha il nostro corpo va rispettata e non cambierà mai neanche con dei chili in più o in meno.
Ci sono studi scientifici che affermano questa teoria secondo la quale una donna che ha un seno piccolo e fianchi larghi ha un solo modo per cambiare le sue proporzioni: ricorrere alla chirurgia estetica!
Ecco perché per valorizzare la figura è importante conoscere perfettamente come siamo fatte. Non è necessario essere magra per sentirsi bella, anche le donne più belle che vediamo in tv hanno i loro segreti per nascondere i difetti… e per loro fortuna esiste anche Photoshop!
L’IMBARAZZO DI SPOGLIARSI PER PROVARE GLI ABITI!
Tutto quello che diventerai, lo sei già.
Tutto quello che conoscerai, lo sai già.
Quello che cercherai ti sta cercando, È IN TE.
Alejandro Jodorowsky
Rimandare ad oltranza la scelta dell’abito perché solo al pensiero di spogliarsi davanti ad una sconosciuta o sconosciuto si prova imbarazzo, è un problema che accomuna tante ragazze, infatti in alcuni atelier sono figure maschili che aiutano le spose nella loro scelta, oltre a farle spogliare nell’ambiente in cui gli accompagnatori sono seduti a godersi lo spettacolo della sposa che si sveste e rimane in mutande.
Se nell’atelier non ci sono a disposizione dei camerini per il cambio d’abito di ogni singola sposa, la ragazza dovrà spogliarsi davanti a tutte le sue accompagnatrici, oppure provare in camerini multipli, cioè una grande sala dove le spose provano tutte contemporaneamente, anche gli accompagnatori delle altre spose vedranno gli abiti semi indossati, aperti dietro o chiusi con drappi spilli e pezzi di stoffa.
Questa è una fase delicata che preoccupa particolarmente la futura sposa, meglio informarsi su come si svolgerà la prova, prima di visitare l’atelier, chiedere come viene effettuato il cambio d’abito e magari ridurre il numero delle accompagnatrici al minimo indispensabile, e specificare di essere guidate da una figura femminile se si prova meno imbarazzo.
“Le mie amiche vogliono essere coinvolte nella scelta…”
È bello condividere questo momento con le amiche più care ma cerchiamo di immaginare solo per un istante il momento della prova.
Loro si aspettano di sedersi in un divanetto e vedere la sposa sfilare con i diversi abiti e alzare le palette “yes” “no” come se stessero partecipando ad un programma televisivo, sì, certo, per loro è un’esperienza, un divertimento, solo che potrebbero fare l’errore di consigliare l’abito che vorrebbero indossare loro stesse, dando dei giudizi basati sui loro gusti.
Oppure vedere le forme generose come un problema da risolvere, da nascondere.
Quello che accade nella realtà?
Le amiche si siedono in un divanetto in attesa che la sposa esca con l’abito indossato e invece…
Delusione… l’abito appoggiato solo davanti o appeso addosso e quel momento di euforia si trasforma in un attimo di gelo generale.
L’imbarazzo della sposa e delle amiche che non sanno cosa dire e cosa consigliare, “in effetti con il tuo fisico… non ti sta male…”
A quel punto la sposa può indossare gli abiti più belli del mondo, ma della prima prova abito rimarrà solo il ricordo della rabbia provata in quel momento.
Se si sceglie di visitare un atelier dove non si è certe di provare abiti della propria misura, è meglio farsi accompagnare dalla mamma o dalla sorella, tutte le amiche possono essere coinvolte in un secondo tempo per decidere accessori e dettagli.
“Ma per sembrare più magra devo per forza indossare quei bustini che non ti fanno respirare?”
Alcune aziende si ostinano a creare bustini talmente rigidi da dare una forma poco naturale al corpo della ragazza e con i quali sarà difficile anche sedersi, forse non sanno che il giorno del matrimonio la sposa vuole viverlo con la disinvoltura e la naturalezza di sempre.
Perché mai dovrebbe soffrire così tanto, proprio in quel giorno in cui sarà sotto gli occhi degli invitati, quel giorno in cui sarà la protagonista di quella giornata e sarebbe davvero un peccato se rimanesse soltanto come unico ricordo il disagio di indossare un abito scelto solo perché l’unico modello disponibile della taglia giusta.
Basta un attimo per fare la scelta sbagliata e sprecare la possibilità di sentirsi bella e a proprio agio, ogni sposa vuole avere un bel ricordo del proprio matrimonio.
L’obiettivo di sembrare più magra dovrebbe tramutarsi nel voler essere semplicemente la migliore versione di sé stessa, solo con la consapevolezza dei propri pregi e caratteristiche è possibile raggiungere questo obiettivo
Il matrimonio va oltre l’aspetto fisico, ci si sposa per valori molto più importanti dell’apparire quel giorno con una o due taglie in meno.
Purtroppo, la paura del giudizio porta noi donne ad essere sempre concentrate a guardare i nostri difetti, ma se qualcuno ci ha scelte per vivere la sua vita insieme a noi, vuol dire che ha visto caratteristiche più importanti che vanno oltre l’aspetto esteriore, la taglia e le proporzioni.
“HO DECISO: MI METTO A DIETA!”
C’è chi ti sceglie perché non ha altro
e c’è chi ti sceglie perché non vuole altro.
Giuseppe Nicosia
La dieta non è una scelta da fare solo perché si avvicina la data delle nozze, o perché non si riesce a trovare un abito da provare, anzi farlo a pochi mesi dal matrimonio proprio nel momento in cui si sceglie l’abito crea soltanto problemi se si sceglie un abito “in taglia”.
Il processo lavorativo degli abiti industriali è ben diverso da un progetto sartoriale, il modello scelto dalla sposa 8/10 mesi prima del matrimonio, deve essere ordinato necessariamente con largo anticipo, ma la domanda è: “di quale taglia?”
La taglia prima della dieta sarà diversa da quella indossata il giorno del matrimonio con dei centimetri in meno, a quel punto non è sufficiente stringere perché cambia totalmente la struttura stessa del vestito, si sposta il punto seno, le spalle, e un abito “adattato” allarga solamente la figura piuttosto che valorizzarla.
Ti starai chiedendo se esiste una soluzione… sì certo che c’è e te la svelo tra qualche pagina.
Se la sposa lo sente come un bisogno per migliorare il proprio stile di vita, per un benessere fisico personale, va benissimo, ma non perché pensa che sia la soluzione giusta per entrare nell’abito che ha sempre sognato, solo perché non crede nella possibilità di trovare l’abito della sua taglia.
Anche con una dieta i centimetri NON scendono mai dove vogliamo, ricordiamoci sempre che le proporzioni sono più importanti di qualsiasi altra cosa.
Una ragazza che ha una corporatura robusta non può raggiungere la forma fisica di chi è esile per natura.
Se la sposa ha un seno che esplode avrà lo stesso problema anche con 10 chili in meno.
Nel corso della nostra vita il nostro corpo si modifica, cambiamo taglia, può cambiare il nostro peso anche a seguito di una gravidanza, ma le proporzioni rimarranno sempre le stesse, non diventiamo matte se non riusciamo ad entrare nei vestiti di quando avevamo 18 anni!
Togliamoci dalla testa che bellezza è uguale a magrezza, perché finché la pensiamo così l’unico nostro vero nemico siamo noi stesse.
La prima grande dote che dobbiamo avere è LA SICUREZZA IN NOI STESSE.
Ognuna di noi è un pezzo unico, un’opera d’arte, la bellezza ha tante forme e non si identifica in una taglia.
Anche con qualche centimetro in più è possibile indossare un corpetto trasparente o un po’ scollato.
Anche se una ragazza è un po’ in sovrappeso non vuol dire che a prescindere non possa indossare determinati modelli.
AD OGNI SPOSA IL SUO STILE
“L’abito a stile impero è la soluzione a tutti i problemi!”
Questo modello ha la gonna che scende morbida sui fianchi ed è attaccata molto alta subito sotto al seno.
Una ragazza che non ama il proprio corpo va in cerca di questo genere di abiti perché cerca di coprire e nascondere i suoi difetti, si convince che sia questa l’unica soluzione perché se lo sente ripetere anche da amiche e conoscenti.
In realtà non è un tipo di vestito che slancia la figura a chiunque, anzi, in certi casi si ottiene esattamente l’effetto contrario.
Se non è strutturato all’interno, con i giusti accorgimenti, potrebbe sembrare un drappo di tessuto che si tiene addosso alla sposa da una cinta che stringe in vita.
Se la sposa ha il punto vita poco definito si rischia l’effetto premaman, si va ad accentuare proprio quella parte che invece si vuole nascondere.
Potrebbe essere indicato per chi ha i fianchi ampi anche se in questo caso influiscono molto l’altezza e la dimensione del seno.
Con un seno grande è preferibile optare per abiti con il taglio leggermente più sceso, almeno sul punto vita o addirittura più basso, altrimenti l’effetto visivo è quello di avere il busto troppo corto rispetto alle gambe.
“Per chi è adatto lo stile a redingote?”
Questo genere di abito ha i tagli in verticale, che partono dal seno e scendono fino in fondo alla gonna.
È indicato per slanciare il punto vita perché non avendo tagli in orizzontale allunga molto la figura.
Anche questo stile può avere tante varianti che influiscono poi sull’effetto finale, a volte basta cambiare la scollatura, che può essere più o meno profonda, o la gonna più o meno ampia, tutte queste caratteristiche vanno studiate sulle proporzioni della sposa.
Solitamente viene realizzato in tessuti rigidi come il Mikado che non segnano le forme, oppure in cady per avere un effetto più morbido nella gonna.
È un po’ lo stile col quale si sposano le principesse, è adatto anche ad una tipologia di ragazza non troppo alta perché non avendo interruzioni tra il corpetto e la gonna, rimane armoniosa tutta la figura.
“L’abito a sirena non è adatto per una ragazza curvy…”
Non è affatto vero!
Spesso la sposa esclude a prescindere questo modello perché pensa che non sia adatto alla sua fisicità.
Il modello a sirena rimane fasciato sui fianchi e fin sotto al sedere per poi avere una gonna che rimane ampia in fondo.
Al contrario di quanto si pensi è un tipo di abito che slancia molto la figura, soprattutto se la sposa ha delle belle forme da valorizzare, può essere molto più bella e attraente di una ragazza senza curve.
In un abito a sirena per una ragazza curvy, sarà necessario usare dei tessuti diversi da quelli che di solito vengono utilizzati per realizzare una sirena taglia 42, ci saranno dei tagli studiati appunto per le proporzioni della sposa, per modellare, sostenere e valorizzare la fisicità della ragazza, affinché riesca a sentirsi bella sexy ed elegante.
Si possono creare illusioni ottiche con tagli drappeggi in diagonale, anche il punto in cui è attaccata la gonna può essere asimmetrico, in questo tipo di vestito non è importante se è di pizzo o altri tessuti all’esterno, è fondamentale invece che la parte interna, quella che non si vede, abbia i sostegni giusti.
“Perché di solito gli abiti sono tutti scollati senza niente che vada a vestire le braccia?”
La maggior parte degli abiti da sposa lasciano le spalle e le braccia scoperte perché sono studiati per ragazze che non hanno l’esigenza di coprirsi.
Quando si sceglie l’abito da sposa provando una taglia 44 la proposta per coprire le braccia sarà sempre una soluzione rimediata.
Se l’abito nasce già con la predisposizione per avere maniche o spalline, tutto l’abito sarà armonioso con quel dettaglio.
Una manica troppo fasciata potrebbe ricreare l’effetto salsiccia se non viene realizzata con i tessuti giusti, oppure potrebbe rimanere troppo pesante rispetto al resto del vestito.
Se il braccio è troppo coperto e carico di pizzi e drappi, si rischia l’effetto contrario, di appesantire quella parte che invece andrebbe alleggerita.
“Sarà necessario indossare un body sotto al vestito?”
Se scegli da una collezione qualsiasi che non è specifica per ragazze curvy, o semplicemente da un assortimento di abiti dalla 50 in su, ti consiglieranno sicuramente di indossare un body sotto l’abito da sposa o addirittura un intimo adatto che contiene e stringe. Non sempre è la soluzione giusta perché le scollature e le spalline dell’intimo scelto dovranno essere compatibili con quelle del vestito.
Al contrario l’abito da sposa creato appositamente per la ragazza curvy avrà già delle steccature specifiche realizzate all’interno del vestito, la struttura stessa dell’abito avrà tutti gli accorgimenti necessari per modellare e sostenere le forme, non ci sarà bisogno di andare alla ricerca disperata dell’intimo adatto.
I CONSIGLI DELLE AMICHE
Per qualsiasi scelta di solito ci si affida a chi “c’è già passato prima di noi”, ci siamo cascati tutti almeno una volta nella vita.
In realtà, per l’abito, affidarsi ai consigli delle amiche può essere un’arma a doppio taglio.
Per prima cosa, se sono già sposate hanno vissuto il loro matrimonio facendo ogni scelta in base alle loro esigenze, ma non pensano che la loro amica avrà bisogno di provare abiti che riescono a valorizzare il seno, nascondere i fianchi, assottigliare le braccia, non immagina neanche le problematiche che potrebbe avere.
Le amiche consigliano quasi sempre lo stesso atelier dove hanno acquistato il proprio abito, non pensano al fatto che per una sposa curvy è necessario un servizio specifico e che la scelta potrebbe svolgersi in maniera un po’ diversa.
Ogni atelier ha una caratteristica che lo contraddistingue da un altro, ci sono atelier multibrand, atelier che scelgono solo determinate collezioni di abiti, atelier monomarca e atelier sartoriali, fino a qualche anno fa la lavorazione degli abiti era artigianale, l’abito da sposa è sempre stato considerato un capo d’alta moda, il vestito più bello, l’ultimo a sfilare in passerella.
Negli ultimi anni invece il settore degli abiti da sposa ha subito dei grandi cambiamenti.
Con l’evoluzione, la lavorazione degli abiti da sposa è diventata molto più industriale, vengono prodotti il maggior numero di abiti tutti uguali e distribuiti nei vari negozi di tutto il mondo, per questo alcuni negozi si forniscono di un solo marchio e difficilmente poi vengono riordinati su misura. Alcune aziende evitano di fare capi su misura, per altre è un’eccezione e va pagata a caro prezzo.
Si predilige lo standard perché in questo modo i marchi più noti riescono a fare numeri più alti e avere un maggior guadagno, tutto questo a discapito di chi non rientra in questi canoni!
La sposa curvy non può affidarsi ai consigli delle sue amiche taglia 42, giustamente deve vivere le stesse emozioni e la stessa esperienza ma seguendo lo stesso percorso rischia di rimanere solo delusa, dovrebbe invece trovare il servizio adatto alle sue esigenze e sentirsi fiera delle sue forme.
Nella realtà attuale dov’è oramai tutto omologato è un privilegio essere un’eccezione, una ragazza curvy è già unica per natura.
IL CORPO PERFETTO NELLA STORIA
Chi decide qual è la forma perfetta del corpo di una donna? Troppo alta, troppo bassa, troppo in carne, troppo magra… TROPPO RISPETTO A COSA?
Il nostro corpo Non è un accessorio di tendenza, è importante volerci bene e pensare alla nostra salute, per ogni era ci sono tendenze diverse canoni estetici richiesti per indossare abiti che vanno di moda in quel momento. Prova ad immaginare, in quale era saresti perfetta?
2012-2019
È l’era della chirurgia estetica, ragazze dal sedere tondo, ballerine e cantanti con cosce larghe, vita stretta e labbra carnose.
C’è un aumento della richiesta di protesi e iniezioni per i glutei del 58% dovute all’esempio di personaggi formosi come Kim Kardashian, Elettra Lamborghini e ai “belfies” (foto del lato B) che le ragazze pubblicano su Instagram.
Anni ’90-2000
È il momento del seno grande, stomaco piatto e fessura tra le gambe, qualcuno ricorderà Pamela Anderson, la bagnina con il costume rosso di Bay Watch, o l’attrice Brigitte Nielsen.
Nel 2010 la protesi al seno è la pratica di chirurgia estetica più richiesta, la donna ideale doveva avere il seno perfetto.
Le Victoria’s Secret Angels sono le modelle più ammirate con le loro gambe lunghe e il seno prosperoso.
Anni ’50
In voga la donna con la forma a clessidra, Elizabeth Taylor con le sue misure perfette 90-60-90 e le morbide forme di Marilyn Monroe che accendono i desideri maschili.
Si pubblicizzano addirittura prodotti ingrassanti per aumentare le curve.
Playboy e Barbie sono nati in quest’epoca.
Anni ’20
La donna ha un aspetto mascolino, androgino e giovanile con un seno piccolo e una figura piatta, lineare. In quest’epoca le ragazze nascondono le loro curve fasciandosi il seno.
Quattrocento-Cinquecento
Curve abbondanti, pancia, gambe e sedere prosperoso.
Il Rinascimento italiano con la Venere di Botticelli mostra una donna voluttuosa.
Avere accesso al cibo è segno di ricchezza mentre la magrezza è segno di povertà.
Notiamo ancora nelle grandi opere d’arte le caratteristiche fisiche che avevano le donne in quel periodo storico.
Nell’ultimo secolo il corpo delle donne è stato oggetto di mode, la moda ne detta la forma.
Non la natura, non la medicina, ma la moda.
Le conseguenze sono anche devastanti per la salute (di anoressia si muore) non solo fisica ma soprattutto psichica, facendo sentire immancabilmente la maggioranza delle donne inadatte, brutte, con il conseguente ricorso alla chirurgia estetica.
Ma il nostro corpo non è un capo d’abbigliamento che si può acquistare in base al nuovo trend delle passerelle.
Il nostro corpo siamo noi.
Non dobbiamo soccombere agli standard di bellezza imposti, seppur difficile, la cosa importante è curare la nostra salute e apprezzarci come siamo.
a.
Anche le ragazze curvy vogliono vestirsi bene, vogliono indossare abiti attuali, alla moda, anche di lusso, vogliono poter accedere a tutti i privilegi che al momento sono riservati soltanto alle magre, vogliono essere sexy ed eleganti il giorno del matrimonio, forse chi disegna gli abiti finge di non saperlo, o semplicemente non sanno farlo.
Tutti sono capaci di creare abiti, soprattutto se pensati per un manichino, e indossati in seguito da ragazzine. Creare abiti per esaltare le forme delle donne è un’arte che in pochi sanno fare bene.
“Se lo stilista non pensa a vestire le curve, farò realizzare l’abito dalla sarta…”
L’abito da sposa è sempre stato il sogno di tante fin da bambine. Ai tempi delle nostre nonne, gli abiti erano cuciti a mano, non c’erano prove per scegliere il modello giusto, si andava direttamente alla ricerca del tessuto e ci si affidava alle mani e all’esperienza della sarta di fiducia.
Il rischio è che, ai giorni nostri, una sposa che si affida alla sarta di fiducia, potrebbe avere lo stesso abito “stile retrò” di quello della nonna senza una vera ricerca stilistica.
Per realizzare un abito da sposa che sia bello e alla moda con le giuste proporzioni che riescano a valorizzare le forme della ragazza che lo indosserà, non basta saper tenere un ago in mano, non basta aver cucito per anni, ci sono tante fasi nella lavorazione di un vestito da sposa o d’alta moda.
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La progettazione,
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la ricerca dei tessuti adatti per ricreare l’effetto desiderato,
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lo studio delle proporzioni,
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saper iniziare da un foglio bianco e tracciare le linee giuste che rispecchiano e rispettano la fisicità della sposa,
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tagliare i tessuti con l’ampiezza e il verso giusto,
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saper trasformare ogni spillo in un punto messo con ago e filo.
Ognuna di queste fasi, all’interno di un’azienda, corrisponde ad una figura professionale specializzata, una semplice sarta da sola non può essere specializzata in tutto oltre all’eccezione di realizzare un abito da sposa ogni tanto Non è solo l’abito a dover essere perfettamente cucito ad opera d’arte, ma deve essere pensato sulle forme della ragazza e sulla sua personalità.
So che è difficile crederci ma in una ragazza sicura di sé la taglia è davvero irrilevante, non è per i numeri scritti sulla bilancia che la gente ci ama, ma per quello che riusciamo ad esprimere.
Va bene affidarsi alla sarta se si vuole in cambio un abito senza troppe pretese, qualcosa da mettere addosso giusto per coprirsi, va bene andare in un negozio e scegliere tra abiti pronti da adattare alle proprie forme, consapevoli che penalizzano le curve, ma qual è la soluzione migliore per trovare facilmente l’abito da sposa?
La sarta o l’atelier andavano bene fino a poco tempo fa, quando erano ancora le piccole aziende a creare abiti da sposa e distribuirli nei vari negozi.
Per una ragazza con delle forme generose era possibile ordinare l’abito con ogni tipo di modifica, che era realmente su misura, perché all’interno di queste aziende lavoravano delle sarte specializzate per le varie fasi di lavorazione.
Ora che il mercato è vittima dell’industrializzazione e della grande distribuzione, la sposa curvy è decisamente penalizzata, oltre a trovare tutti abiti simili, non c’è possibilità di provarli della giusta misura finché l’abito non viene scelto e ordinato della taglia più vicina a quella che la ragazza indossa.
La soluzione sarebbe progettare fin dall’inizio l’abito sul corpo della sposa, studiare le proporzioni della ragazza, creare tagli e volumi che riescono ad illudere gli occhi di chi guarda.
È tutta questione di percezioni, chi guarda, cosa vede, sembrare più alte, sembrare più magre, se è possibile nell’abbigliamento di tutti i giorni è la dimostrazione che si può fare anche per l’abito da sposa.
L’ERRORE DI INIZIARE CERCANDO UN ABITO
Ci sono viaggi che
si fanno con un
solo bagaglio…
Il Cuore.
Audrey Hepburn
L’abito giusto è formato da tanti fattori, iniziare cercando l’abito o la taglia giusta significa soffermarsi solo al suo aspetto esteriore, rischiare la delusione della prima prova abito o che l’unico ricordo del matrimonio sia il disagio di indossare un abito bello, ma che non valorizza e non fa sentire la sposa a proprio agio.
A volte la soluzione è sotto ai nostri occhi ma non riusciamo a vederla, lasciamo fare le nostre scelte agli altri, andiamo alla ricerca di consigli ma se chi sta dall’altra parte non ha competenze tecniche, il consiglio è limitato all’estetica dell’abito, di solito sono proprio le amiche che non hanno problemi di taglia e quando si sono sposate avevano fin troppe alternative, l’imbarazzo di cosa scegliere.
Le sensazioni che prova la sposa nessuno può sentirle, il problema è che anche il disagio di indossare l’abito sbagliato lo prova la sposa e non chi ha scelto per lei.
Alcune ragazze arrivano al giorno del matrimonio con la speranza che passi velocemente perché si sentono a disagio e indosserebbero più volentieri il solito jeans e la solita t-shirt di tutti i giorni.
Purtroppo, questo accade quando si sceglie un vestito e non c’è possibilità di provare la propria taglia.
Prima di pensare all’estetica del vestito è necessario iniziare dalla fine, cioè immaginare tutto il giorno del matrimonio.
Una sposa dovrebbe avere ben chiaro cosa la circonda, la stanza dove si vestirà, le persone che saranno con lei, chi l’accompagnerà all’uscita da casa, l’auto che la porterà nel luogo dove si svolgerà la cerimonia, l’arrivo in auto, in moto, in bicicletta, o con una carrozza e i cavalli, e lui che la aspetta e rimane a bocca aperta quando la vede arrivare.
È una parte che spesso viene tralasciata, invece bisogna immaginare quel giorno, come si ha intenzione di viverlo, con chi e dove, le sensazioni che proverai, e dimenticare assolutamente l’aspetto fisico.
Bisogna lasciar stare le parti del corpo che vuoi nascondere, ci sarà il modo di farlo, non continuare a soffermarti su quello che non ti piace, renderai solo più difficile capire qual è la scelta giusta, hai solo un’occasione e non puoi rischiare di sbagliare.
Prova a fare questo esercizio, rispondi a queste domande senza pensarci troppo, lasciati guidare dal tuo istinto, cerca solo di essere più sincera possibile con te stessa.
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Che sposa voglio essere veramente? (romantica, di tendenza, semplice…)Questo è il giorno più bello della mia vita, come vorrei trascorrerlo? Facendo cosa? (con la famiglia, gli amici, solo noi)
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Cosa ho paura possa accadere quel giorno? (essere ridicola, sentirmi a disagio, festa noiosa…)
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Qual è la cosa che assolutamente ci deve essere? (divertimento, persone care, organizzazione…)
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Qual è la cosa che mi rende fiera di me stessa? (il mio lavoro, il mio carattere…)
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Qual è la cosa che vorrei cambiare di me stessa? (carattere, aspetto…)
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Quali sono i miei punti di forza? (empatia, solarità…)
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Se una tua amica ti descrivesse, cosa racconterebbe di te? (chiedilo a lei…)
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Credi che ci sia qualcosa che ti impedisce di realizzare il matrimonio che vorresti?
Vuoi il consiglio dell’esperto?
Se ne hai voglia puoi condividere con noi le tue risposte,
ti aiuteremo a trovare la soluzione ai tuoi dubbi,
puoi inviarle al numero WhatsApp scannerizza il QR code ed entra in chat
Inizia a progettare l’abito dei tuoi sogni
Se sei in procinto di sposarti sai già rispondere a queste domande e come vuoi sentirti il giorno del tuo matrimonio, oppure in questo momento stai pensando che senza un vestito tutto questo non conta.
Ma ricorda che:
Il matrimonio è come un puzzle,
se non sai quale immagine devi comporre
è difficile assemblare i pezzi.
Cinzia
CAPITOLO 2
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Il TEAM “SENZA TAGLIA”
CINZIA
Voi siete magre, che ne sapete delle curvy?
È vero, nel nostro team siamo tutte donne, alcune di noi sono sposate, altre no, non abbiamo avuto particolari problemi nella scelta del nostro abito, non pensavamo minimamente alle difficoltà che può avere una ragazza curvy per scegliere il suo vestito da sposa, per questo stesso motivo la maggior parte degli atelier non sente l’esigenza di ampliare la scelta dei modelli disponibili in tutte le misure, una commessa taglia 40 pensa sia “normale” vestire ragazze come lei, le sa consigliare perché hanno le stesse necessità.
Per noi che lavoriamo in questo settore la scelta dell’abito è stata diversa rispetto a qualunque ragazza, l’abbiamo vissuta dal lato di chi lavora nei retroscena e solo adesso ci rendiamo conto che per forme diverse esistono solo abiti adattati e rimediati.
Quando mi sono sposata, lavoravo ormai da otto anni in una grande azienda di abiti da sposa, il mio ruolo era quello di sarta e responsabile del mio reparto.
Nonostante ogni anno passavano sotto le mie mani centinaia e centinaia di abiti da sposa, non avevo idea di come volevo vestirmi, ho avuto la possibilità di provare un campionario intero perché a quei tempi indossavo la taglia 42, ho potuto fare la mia scelta ad un solo mese dal matrimonio.
È bello vedere ogni giorno nascere tanti vestiti, ma quando devi scegliere il tuo e sei coinvolta in prima persona, tutto cambia.
Anche io ho fatto l’errore di partire dall’estetica dell’abito e ho avuto la fortuna di provarli, nonostante tutto sono andata in confusione perché ne ho provati troppi, adesso mi rendo conto della doppia difficoltà che hanno le ragazze curvy, perché non possono provare la loro taglia e spesso neanche gli stessi modelli.
Infatti, nell’azienda dove lavoravo, per le taglie oltre la 46 c’era un campionario di abiti riservato solo per loro, materiali scadenti e abiti a basso costo, ma erano modelli antichi, senza stile, che si assomigliavano tutti, erano sempre gli stessi che venivano riproposti ogni anno.
Per me era importante avere l’approvazione degli altri, ho chiesto un parere a tutte le mie colleghe, nessuna voleva darmelo per non condizionare la mia scelta.
Poi ho deciso da sola chiusa in una stanza con l’abito addosso, ascoltando me stessa, nessun’altra avrebbe potuto decidere al mio posto, tuttora sono convinta che il mio abito poteva essere soltanto quello, ecco perché prima di ogni appuntamento chiedo alla sposa di ascoltarsi, di fare un viaggio dentro sé stessa, grazie anche ad una scheda pre appuntamento che chiediamo di compilare, le risposte sono d’aiuto a noi per avere la stessa visione della sposa ma soprattutto serve a lei, per avere più chiara la sua immagine da sposa.
Quando nel 2001 ho deciso di aprire un atelier, era scontato che “il campionario da realizzare fosse in taglia 42, come facevo nell’azienda in cui lavoravo.
Nel corso degli anni mi sono resa conto che la metà delle volte la taglia della sposa era più grande dell’abito campione, e quindi l’abito veniva cucito appositamente per lei.
In atelier siamo arrivate al punto di avere centinaia di abiti creati in taglia 42 su un manichino di plastica, che erano sicuramente belli da vedere, ma pochissime ragazze potevano permettersi di indossarli così com’erano.
In alcuni casi, durante le prove per la scelta, non solo l’abito rimaneva tutto aperto dietro, ma rimaneva appeso sul punto vita o addirittura entrava solo fino al collo.
È sempre stata una situazione imbarazzante quando dovevamo dire alla sposa che purtroppo non avevamo la sua taglia da provare, che avrebbe dovuto scegliere il suo vestito, quello che sognava fin da bambina, solo appoggiando dei tessuti addosso.
Solo in quei momenti con il team abbiamo iniziato a renderci conto di cosa potesse provare una ragazza nel dover fare la scelta dell’abito in quel modo, spogliarsi davanti a una sconosciuta e temere di essere giudicata, non ci eravamo mai poste questo tipo di problemi, perché non l’abbiamo vissuto in prima persona.
Nell’azienda dove lavoravamo il nostro ruolo era dietro le quinte, sapevamo perfettamente come veniva progettato ogni abito, ma non vedevamo mai le spose che li avrebbero indossati, le ragazze erano un codice scritto in un pezzo di carta, in tutti i prodotti standardizzati funziona così, gli abiti venivano tagliati, cuciti e spediti chissà dove.
Quando invece ci siamo trovate ad essere noi nel nostro atelier ad aiutare le ragazze nella ricerca del loro abito da sogno e soprattutto della loro misura, abbiamo capito che c’era qualcosa che stavamo sbagliando.
Le spose venivano e sceglievano ugualmente di farci realizzare il loro vestito perché in ogni atelier funzionava in quel modo, nessun vestito da poter provare oltre la 44! Dopo la delusione della prima prova abito si rassegnavano al fatto che dovevano scegliere tutto sulla fiducia.
Dopo la scelta, ogni vestito veniva realizzato con le misure della sposa, e il campione di prova rimaneva nel nostro armadio, sceglievano noi perché non si volevano accontentare di soluzioni standard o abiti rimediati, avevano il loro abito nuovo cucito praticamente addosso.
Per ogni sposa veniva creato un modello specifico con tagli studiati su di lei in base alle sue caratteristiche fisiche e proporzioni, anche i materiali usati per realizzare gli abiti venivano scelti di volta in volta in base al fisico della sposa che dovevamo vestire.
Siamo arrivate al punto di avere in atelier talmente tanti abiti che non sapevamo più dove metterli, e anche altrettanti modelli di carta, che erano del campionario e degli abiti realizzati con le misure delle nostre spose.
Dopo nove anni dall’apertura avevamo bisogno di una soluzione per riuscire a far scegliere l’abito alle ragazze potendo provare la loro misura.
Se la strada che stai percorrendo senti che non è quella giusta
cambia percorso…
Cinzia
Renato è stato tra i primi rappresentanti di tessuti che abbiamo conosciuto e con lui ormai c’era più un rapporto di amicizia che di lavoro. Per liberarci dal peso degli abiti invenduti, gli chiedemmo se potesse provare a proporli agli atelier che conosceva, lui accolse volentieri la nostra proposta ma quando gli dicemmo il motivo per cui eravamo costrette a venderli ci rispose:
“Ma se non riuscite a far provare alla sposa l’abito perché la taglia del campione è troppo piccola, chi vi impedisce di realizzare un campionario con modelli di taglie differenti più grandi?”
In effetti sembrava una soluzione logica, ma noi eravamo talmente abituate a vedere sfilate, foto di modelle 42 e campionari di abiti in quella taglia che non era possibile immaginare qualcosa di diverso.
Avevamo la soluzione sotto gli occhi ma non riuscivamo a vederla perché eravamo abituate a lavorare sempre allo stesso modo, era difficile anche solo pensare di poter cambiare metodo di lavoro.
D’altronde tutti gli stilisti creano abiti ispirandosi ad un ideale di donna esile e longilinea, e poi non sapevamo come fare per provare i vestiti, non esistono manichini che vanno oltre una certa misura, anzi esistono ma sono solo dei pezzi di plastica squadrati e non hanno le forme reali di una donna in carne ed ossa!
Il consiglio di Renato ci fece riflettere, iniziammo a vedere tutto sotto un’altra prospettiva.
C’era un problema, dunque doveva esistere anche la soluzione, e noi la dovevamo trovare!
Rispolverammo i libri scolastici che parlavano di modellistica, ci siamo rimesse a studiare la storia della moda. In quale momento la moda è diventata così discriminante nei confronti delle donne dalle forme morbide?
Se negli anni Cinquanta le donne, le dive del cinema, le attrici famose erano tutte così belle formose, come siamo arrivati ad avere un ideale di donna scheletrica?
In passato non esisteva la produzione industriale di abiti e nella maggior parte dei casi ci si rivolgeva alla sarta per avere un vestito realizzato con le proprie misure, soprattutto per l’abito da sposa.
Modelle con un fisico statuario erano le protagoniste, e gli abiti che indossavano passavano in secondo piano.
La scelta della taglia 42 come misura campione o addirittura di taglie più piccole è avvenuta per dare maggiore importanza ai vestiti e non alle forme della modella.
I PRIMI ABITI OLTRE LA 44…
Dal 2013, con il mio team, abbiamo inserito nella collezione svariati modelli in taglie che andavano dalla 48 alla 60.
La difficoltà maggiore per crearli era proprio quella di provare i modelli sui manichini, che solitamente arrivano fino alla taglia 48 e comunque non hanno le forme reali di una donna vera.
Comunque ci abbiamo provato e man mano ogni anno la collezione era sempre più ricca di abiti dalla 44 in su.
Finalmente le ragazze riuscivano ad entrare nei vestiti di prova, e noi eravamo felici di poterle accontentare.
Un giorno d’estate ricevemmo la chiamata di Chiara: “Buongiorno, dovrei prendere appuntamento per provare un abito da sposa, il matrimonio è a dicembre però vorrei sapere fino a quale taglia arrivano gli abiti di prova”.
Il tono della sua voce era un po’ seccato, le rispondemmo che in atelier gli abiti partivano dalla 44 fino ad arrivare ben oltre la 54.
Chiara prese appuntamento e quando venne per la prova le chiedemmo un po’ del suo matrimonio, se avesse provato altro prima di venire da noi.
Così ci rispose: “In realtà ho già fatto diverse prove, anche un po’ deludenti, ho frequentato l’università a Roma e ho seguito i consigli delle mie amiche che conoscevano molti atelier, ma con scarsi risultati, nel posto dove mi hanno trattata meglio avrei dovuto indossare una bomboniera taglia 44, ho girato i tacchi e sono uscita di lì!”
Adesso capivamo il tono della sua voce al telefono, era stanca di girare in cerca di un vestito e sentirsi fuori luogo, fuori misura e giudicata per la sua presenza importante. Chiara è alta più di 1 metro e ottanta centimetri, ha una figura proporzionata ma comunque non indossa una 44.
Ricordo come fosse ora quando ho aperto l’armadio per selezionare gli abiti da farle provare, avevo paura della reazione che avrebbe avuto, non avrei voluto darle un’altra delusione.
Chiara stava cercando un abito sobrio, molto semplice e che la rendesse elegante, sapevo di avere la sua taglia ma non lo stile dell’abito che voleva lei.
Purtroppo, c’eravamo illuse di aver trovato la soluzione che ci avrebbe permesso di rendere felici tutte le spose nel momento della scelta dell’abito, ma non era così.
Avere in atelier 10/20/50 abiti di prova, anche se sono della stessa taglia che indossa la sposa, non è sufficiente.
Nonostante i campioni fossero di svariate taglie, ci mancava sempre il vestito preferito dalla sposa della misura giusta!
Nel caso di Chiara ci mancava proprio il suo stile.
Lei era tranquilla perché almeno da noi era riuscita a provare abiti della sua misura ma io ero disperata, avevo capito cosa desiderava ma non sapevo come fare per riuscire a farle immaginare l’effetto finale!
Andai in sartoria e mi misi a cercare tra gli abiti in lavorazione, trovai un corpetto di fodera e una gonna che assomigliava al vestito che voleva lei, feci un tentativo, presi spilli e pezzi di abito e cercai di ricreare l’abito addosso a lei.
Ricordo perfettamente il momento in cui si vide allo specchio e mi disse: “È bellissimo, è proprio quello che volevo”.
Non sapevo se mi stesse prendendo in giro, ma la luce che usciva dai suoi occhi era troppo sincera per fingere, ero riuscita a farle capire come si sarebbe sentita con l’abito creato per lei!
Avere un campionario di abiti in diverse taglie era per noi un piccolo miglioramento ma non era ancora abbastanza, non era la soluzione che stavamo cercando.
Ci siamo rimesse a studiare e stavolta abbiamo analizzato come fanno le grandi aziende, come fanno i negozi, come fanno fuori dall’Italia a vestire le spose oltre la 44.
ABITI DI IMPORTAZIONE
Un giorno suonò alla porta un rappresentante di un’azienda che realizzava abiti esclusivamente per donne curvy.
Era una ditta tedesca (e le donne nordiche hanno una fisicità ben diversa dalle italiane), eravamo davvero curiose di sapere come questa azienda riusciva a risolvere questo problema.
Ci raccontò che stava vendendo molto bene la collezione nei negozi perché in effetti vestire determinate taglie con la moda attuale è davvero difficile e siccome è un prodotto anche a basso costo ogni atelier ne ha ordinati 7-8 pezzi.
A noi non interessava comprare abiti “taglie forti”, come li chiamava lui, che avevano un gusto e uno stile antico, ci sembrava di voler prendere in giro le povere spose che avrebbero visto in vetrina abiti sartoriali di un certo livello e, una volta entrate, per loro ci sarebbero stati solo pezzi da museo da poter indossare.
A distanza di un anno abbiamo chiesto al rappresentante come era andata la vendita di quei vestiti: “Malissimo, nessun cliente è riuscito a venderli e li hanno ancora tutti fermi nei magazzini degli atelier”, così rispose.
Magari saranno proprio quelli gli abiti che di anno in anno vengono riproposti alle ragazze formose.
Germania scartata!
LE SPOSE CURVY IN AMERICA
Nelle nostre ricerche abbiamo trovato molte notizie che parlano di brand d’abbigliamento americani che rivolgono la loro attenzione alle ragazze over 52.
Negli Stati Uniti, dove l’obesità è una malattia che colpisce molte donne, nascono start up rivolte alle taglie ultra size, è il simbolo che la moda sta cambiando direzione, basta taglie extra small che non rappresentano la donna reale.
È americana Ashley Graham, la modella che fa impazzire i social, una grande motivatrice che parla spesso del tema dell’inclusione nel settore della moda. Sono molte le influencer curvy che mostrano le loro forme generose e sono un esempio per tante donne taglie forti che si sentono inadeguate e non si rispecchiano nella società attuale che reputa la magrezza sinonimo di bellezza.
La modella curvy Ashley Graham, che conta quasi 8 milioni e mezzo di follower su Instagram, è stata scelta da noti brand come Michael Kors per sfilare accanto a modelle taglia 40.
Ashley è stata la prima donna ultra size a rappresentare il marchio americano nel 2017 per la stagione Autunno/Inverno, la modella curvy è stata testimonial anche del brand low cost H&M per la stagione Autunno/Inverno 2016.
Persino la Mattel, l’azienda produttrice di Barbie, ha realizzato la famosa bambola con le sue sembianze. Ashley Graham è amata dalle donne perché si mostra sempre al naturale senza trucco, con la cellulite e le smagliature, lancia sempre messaggi positivi.
Lei, che è stata vittima di body shaming e di sessismo, vuole incoraggiare le donne ad accettarsi anche con i chili di troppo. Il mondo della moda sta lentamente cambiando, ormai le modelle che sfilano non sono più solo taglia 36-38, anzi le più gettonate sono le donne formose e per il mondo femminile ultra size è una vera e propria rivincita.
Oltre ai brand d’abbigliamento abbiamo trovato anche tanti atelier da sposa che dedicano le loro collezioni alle ragazze curvy, sono abiti che hanno l’obiettivo di rendere tutte le spose belle, sicure, glamour e sexy.
Gli americani hanno il concetto secondo il quale ogni sposa, indipendentemente dalle sue dimensioni, merita di avere un bellissimo ricordo associato alla ricerca del suo abito da sposa da sogno.
Trovare l’abito da sposa dovrebbe essere un momento magico e pieno di gioia. Indipendentemente da chi è la sposa, e dalla sua taglia, viene trattata con rispetto fin dal primo momento in cui entra in atelier.
LE CURVE DALL’AUSTRALIA ALL’ITALIA
“Lo stile non ha dimensioni” è scritto su uno dei cartelli della nuova campagna pubblicitaria del brand inglese d’abbigliamento The Style. A collaborare con il brand, per realizzare una collezione dedicata alle taglie morbide, La’Tecia Thomas, modella plus-size australiana.
La collaborazione è nata dall’esigenza di pensare abiti “femminili e sensuali” anche per le curve abbondanti.
“È così difficile trovare vestiti che esaltino il mio corpo e mi facciano sentire sexy”, ha dichiarato La’Tecia Thomas al Daily Mail, spiegando che più aumentano le taglie più gli abiti in commercio tendono a essere larghi e di colori generalmente scuri, simili “a sacchi di patate”, pensati proprio per nascondere le rotondità.
La collezione creata dalla modella australiana e dal brand di pronta moda è, invece, in netto contrasto sia nei colori, con rossi e gialli sgargianti, sia nei modelli: tra i pezzi forti ci sono tute e pantaloni che avvolgono i fianchi, gonne e abiti attillati, top cortissimi. L’obiettivo è incoraggiare le donne a non vergognarsi del proprio corpo e a non farsi condizionare dalle opinioni degli altri.
Una battaglia personale che La’Tecia Thomas combatte da quando ha deciso di smettere di rincorrere la forma fisica perfetta e pensare al suo benessere mentale.
Un’altra conferma che la moda sta cambiando e nel settore sposa c’è la necessità di soddisfare questa richiesta.
BODY POSITIVE IN ITALIA
La splendida modella italiana Elisa D’Ospina, paladina del curvy nel mondo, rappresenta il simbolo della rivoluzione curvy in Italia, è da sempre in prima linea anche nella battaglia contro l’anoressia, combatte contro i canoni estetici tradizionali proposti dalla moda ed è stata tra le prime a portare in passerella la sua taglia 46/48.
Sostiene da sempre che la bellezza non sia una mera questione di taglia e si batte contro gli stereotipi di chi sostiene che le curvy dovrebbero appartenere a una categoria a parte rispetto alle tradizionali modelle.
Un’altra portavoce del mondo curvy in Italia è Laura Brioschi, oltre ad essere un’influencer di successo è anche un’imprenditrice, con la creazione di una linea di abbigliamento e costumi per tutte le taglie.
LA TAGLIA NON BASTA CI VUOLE UN METODO
Mentre le nostre ricerche continuavano, sempre più spose si rivolgevano a noi.
Una di queste è stata Arianna, siamo rimaste colpite dalla sua dolcezza e da come sia riuscita a trasformarsi da quando è venuta per la prima volta in appuntamento al giorno del matrimonio.
Mancavano soltanto tre mesi alle nozze, e fino a quel momento aveva rimandato perché non aveva avuto il coraggio di andare alla ricerca dell’abito, temeva di non trovare niente da provare della sua misura e di avvertire l’imbarazzo di doversi spogliare davanti a degli estranei. Era spaventata solo all’idea di andare in un negozio per provare abiti e sentirsi dire che non avevano niente da farle indossare.
Era già successo ad una sua amica, alla quale avevamo realizzato l’abito da sposa, è stata proprio lei che le ha consigliato di farsi realizzare l’abito su misura.
Arianna pensava di rivolgersi ad una sarta, ma aveva il timore che le avrebbe cucito solo qualcosa per coprirsi, non sarebbe stato l’abito dei suoi sogni.
Non aveva mai messo una gonna in vita sua, vestiva sempre con colori scuri, non riusciva neanche lontanamente ad immaginarsi con l’abito bianco.
Ha deciso di seguire fino in fondo i consigli dell’amica e ha preso appuntamento da noi.
È sbagliato accontentarti
solo perché non sei a conoscenza della soluzione.
Cinzia
Arianna è venuta in atelier senza nessuna pretesa, si percepiva che il suo desiderio era quello di trovare qualcosa da indossare in quel giorno e non le importava assolutamente del modello, del tessuto, del pizzo, voleva solamente un vestito che la valorizzasse, si è affidata ai nostri consigli e sembrava quasi si volesse scusare per le sue misure!
Purtroppo, per l’ennesima volta, non avevamo niente per lei da farle vedere addosso, se l’abito andava bene di seno non lo calzava nei fianchi o viceversa…
Arianna non aveva assolutamente intenzione di girare altrove, era venuta da noi perché sapeva che in un qualche modo potevamo accontentarla, e noi le abbiamo “promesso” che non sarebbe uscita finché l’abito non fosse perfetto per lei!
Per Arianna abbiamo creato varie “Teline” di varie forme con le sue misure, per aiutarla a capire quali caratteristiche nell’abito l’avrebbero valorizzata di più, abbiamo valutato insieme delle scollature e dei tagli che da una tela all’altra erano differenti, in questo modo è stato semplice per lei capire la vestibilità dell’abito una volta realizzato con le sue misure.
L’esperienza che abbiamo avuto con Arianna ci ha dato un’ulteriore certezza su quale fosse la nostra missione, quello che abbiamo sempre fatto e che ci rendeva soddisfatte: aiutare le spose con un fisico “speciale” a realizzare il loro sogno.
Quando Arianna ha indossato l’abito creato per lei, ha smesso di guardare solo i suoi difetti, si è trasformata, dalla ragazza insicura che era quando è entrata per la prima volta nel nostro atelier, in una sposa che pretendeva, giustamente, di sentirsi bene.
“…quando quelle stesse persone notano dei difetti da correggere in un abito, prima ancora che li notassi tu, ti porta per forza ad avere fiducia perché capisci che sei in buone mani…”
Ci piace pensare alle nostre spose come se fossero diamanti che prima di splendere devono passare sotto l’occhio attento di un intenditore, che valuta la pietra grezza per molto tempo, prima di decidere come intervenire ed ottenere così il massimo del suo splendore.
IL METODO “SENZA TAGLIA”
Quello che vedi è la prova
di quello che credi
Credici e lo vedrai.
Wayne W. Dyer
Durante una fase di trasloco che è durata qualche mese, abbiamo impiegato un bel po’ di tempo per sistemare tutti i tessuti, i vestiti, i modelli usati e accantonati nel corso degli anni.
Giovanna, una nostra cara amica, era sarta e non lavora più da tempo, è un’appassionata di teatro, arte e letteratura, da quando non lavora più si presta per organizzare spettacoli.
Durante il trasloco ci ha aiutate a trasportare da un locale all’altro tutti i materiali, quel giorno stavamo ordinando un grande scatolone che conteneva tutti i modelli realizzati con le misure delle nostre clienti.
Giovanna in quel periodo preparava dei corpetti per uno spettacolo teatrale, ci ha chiesto se tra quei modelli potevamo avere una taglia 52 per realizzare un bustino.
“Proviamo a cercare, di solito non lasciamo nei modelli i nomi delle clienti per una questione di privacy però trovi il disegno del vestito e le misure, puoi controllare se c’è quello che ti serve”.
Iniziò la ricerca, le misure di una taglia 52 standard dovrebbero essere 123 cm di seno, 106 cm di vita, 126 cm di fianchi, Giovanna iniziò ad aprire un modello, poi un altro e un altro ancora, niente che corrispondesse a nessuna taglia della tabella misure!
Ci disse: “Ragazze, ma è possibile che le vostre clienti siano tutte senza taglia?”
In effetti aveva ragione, cosa potevamo farne di tutti quei modelli che non ci sarebbero mai più serviti, non corrispondevano a nessuna taglia e potevamo usarli di nuovo solo se la ragazza si sposava per la seconda volta!
“Evitiamo di perder tempo nel riordinarli e buttiamo tutto tanto non ci servirà mai più”.
Li abbiamo presi e buttati in un sacchetto (l’indomani avrebbero raccolto la carta), messi dentro al bidone e portato fuori dalla porta… Un bel po’ di lavoro risparmiato, ci siamo dette, ma ancora non sapevamo che in realtà quei modelli nascondevano un valore immenso.
UNA LUNGA NOTTE INSONNE
Tornando verso casa ripensavo continuamente a Giovanna e alla sua taglia 52, com’era possibile che tra tante clienti avute nel corso degli anni non ce n’era una, nemmeno una, che avesse delle misure corrispondenti ad una taglia?
Quella frase “senza taglia” continuava a tornarmi in mente.
In tanti anni di lavoro non ci siamo mai rese conto che in effetti era così, e forse era proprio questo il motivo per cui i grandi brand non realizzano abiti sopra ad una certa misura, ci sono troppe varianti, troppe differenze tra una donna e l’altra.
Ho passato la notte ripensando a tutti quei modelli, a tutte le clienti, a tutti i vestiti, ripensavo a tutte le spose, i loro nomi, i loro volti, la loro fisicità, possibile che non avessimo mai notato che il nostro lavoro era svolto al contrario di come viene sempre fatto con gli abiti venduti nei negozi?
Gli abiti pronti, quindi realizzati con una taglia ben definita, vengono aggiustati addosso alla sposa, i nostri venivano creati con le misure della sposa.
Era quasi l’alba e io ancora ripensavo alla frase detta da Giovanna: le vostre clienti sono senza taglia… Tutti quei modelli… era lì la nostra soluzione!
Scesi dal letto, uscii di casa, salii in macchina ancora in pigiama e corsi in atelier, il camion della spazzatura forse non era ancora passato, lo vidi in lontananza proprio davanti all’ingresso, i nostri modelli stavano per essere buttati. “Aspettate!” urlai. Ero arrivata giusto in tempo per fermarli.
Erano le 6 di mattina, la notte non avevo chiuso occhio ma nonostante tutto avevo l’enfasi di un bambino che sta scartando un nuovo gioco, iniziai a vuotare il sacco con tutti i modelli, li volevo catalogare, dividere, dargli un senso, era impossibile che tante donne fossero tutte differenti una dall’altra.
Infatti, era come immaginavo: le misure erano differenti ma avevano delle cose in comune, le proporzioni!
Iniziai separando chi aveva la parte superiore del corpo più grande e chi invece quella inferiore, automaticamente uscì fuori un terzo gruppo che aveva poca differenza tra la misura del seno vita e fianchi, e in ultimo chi aveva la parte centrale del corpo molto più stretta rispetto alle misure di seno e fianchi.
Queste erano le misure di donne vere, non quelle dei manichini, per un soffio stavamo per buttare il lavoro fatto in dodici anni di attività e il nuovo punto di partenza per creare qualcosa che ancora non esisteva.
LE PRIME PROVE CON LE NUOVE MISURE
Questa volta non abbiamo realizzato gli abiti, l’esperienza avuta con Chiara e Arianna ci ha aiutate a capire che prima di tutto occorre studiare come costruire ciò che sostiene il vestito che la sposa indosserà.
I quattro gruppi di modelli “senza taglia” erano un punto di riferimento e abbiamo cucito delle “teline” con varie forme, come abbiamo fatto con Arianna ma stavolta le misure erano prese dal database di modelli creati in tanti anni, abbiamo iniziato a testare se l’idea poteva essere effettivamente giusta.
La prima sposa a testare il metodo fu Michela: “Mai indossato una gonna in vita mia, mai vestita di bianco… spero che per voi vestire il mio fisico non sia un problema”.
Durante la prova Michela rimase sorpresa: “Mi volete dire che avete anche qualcosa da farmi provare?” ci disse.
Era la prima volta per noi che succedeva che la sposa scegliesse il suo abito in quel modo, provando la telina creata sulle proporzioni piuttosto che sulle misure, siamo rimaste stupite perché nonostante tutto era quasi perfetta, noi riuscimmo subito a capire come poter lavorare per sostenere le sue curve, e lei capì subito qual era la sensazione di indossare un corpetto e un abito bianco: “Non avrei mai pensato che un abito così potesse star bene addosso a me!”
Michela era già soddisfatta solo provando quella che sarebbe stata la base del suo vestito, ora potevamo divertirci ad inventare l’abito dei suoi sogni e lei ha detto chiaramente “Se non troviamo un abito mi sposerò con la telina!”
Ci sentivamo le fatine di Cenerentola, aggiungendo gonne pizzi e ricami riuscimmo a materializzare l’abito che Michela aveva in mente: è stato fantastico! Alla prima prova il vestito era il suo vero vestito, lo perfezionammo ancora di più, arricchito di pizzo, aggiunto il velo, gli accessori e il bracciale su misura del tatuaggio da coprire!
SPOSA CURVY
Tutto il lavoro e la ricerca che avevamo fatto aveva bisogno di un nome. Gli abiti che avevano misure speciali, creati sulle proporzioni di donne vere e reali, erano tutto l’opposto di quello che viene fatto nel mondo della moda.
Ma chi erano le clienti che potevano indossare i nostri abiti? Di certo il metodo “senza taglia” non serviva a chi ha un fisico lineare, anzi sono le curve e le forme della donna ad essere le protagoniste.
Da qui nasce Sposa Curvy, per valorizzare la bellezza in tutte le sue forme, indipendentemente dalla taglia che indossiamo, se siamo consapevoli dei nostri pregi e difetti possiamo sentirci belle, attraenti e sicure di noi stesse.
“La nostra aspirazione è che ogni ragazza, ogni donna riesca a riscoprire la propria bellezza, il piacere di indossare un abito che la fa sentire attraente e assolutamente irresistibile.
Il primo passo da affrontare per potersi valorizzare è avere la consapevolezza delle proprie caratteristiche.
La moda in questo non ci aiuta, le taglie sono sempre più ristrette ed è difficile far emergere l’unicità di ognuno, quante donne ci sono che hanno un fisico da modella?
Dove e come si vestono le donne che vediamo ogni giorno al supermercato, quelle che lavorano in ufficio,
la dignità di vestirsi bene è un diritto di tutti non solo delle taglie standard.
La moda ci imporre un concetto di normalità assurdo, nessuno può stabilire cosa è “normale” dovrebbe essere normale rimanere autentiche e innamorarsi….
prima di tutto di noi stesse… poi del resto.”
Nel mondo Senza Taglia c’è la possibilità di scegliere cosa indossare senza pre-concetti e standard imposti.
IO SONO CURVY!
A settembre 2018 abbiamo reso pubblica la pagina Facebook, dopo due settimane ci contattò la prima sposa che era rimasta colpita dal nostro messaggio: Non riesci a trovare abiti da provare?
La sposa era, Anna in attesa, al settimo mese di gravidanza, si sarebbe sposata quando la bimba avrebbe avuto cinque mesi.
“Indipendentemente dalla gravidanza sono sempre stata morbida, mi rivedo nel termine curvy, ho una sesta di seno e negli atelier che ho girato hanno provato a farmi entrare in una taglia 42. Indossare un abito che ti rimane appeso sopra al seno e sentirmi dire che ero bellissima, mi è sembrata un po’ una presa in giro”.
Scegliere l’abito con il metodo “senza taglia” è stato semplice, lo era un po’ meno prevedere i cambiamenti che il corpo di Anna avrebbe fatto.
Niente paura, il nostro corpo cambia ma le proporzioni rimangono sempre le stesse, anche a seguito di una gravidanza.
A tre mesi dal matrimonio abbiamo preso le misure e anche se Anna è scesa di ben 7 centimetri, il nostro metodo le ha permesso di indossare un vestito perfetto creato su di lei con le misure attuali e non quelle che aveva al momento della scelta.
In qualsiasi altro negozio non sarebbe stato possibile iniziare la lavorazione dell’abito a soli tre mesi dal matrimonio, gli abiti devono essere ordinati con largo anticipo, poi se il corpo della sposa subisce dei cambiamenti l’abito viene semplicemente adattato su di lei.
Ogni sposa ha delle misure differenti, a conferma che la taglia è solo una forma di discriminazione!
Ogni donna vale molto di più di un numero scritto in un’etichetta o sulla bilancia.
ABBIAMO UN GRANDE OBIETTIVO: FAR AFFERMARE UN MODELLO DI BELLEZZA REALE E NON IL RISULTATO DI BISTURI E PHOTOSHOP. OGNI DONNA DEVE SENTIRSI LIBERA DI INDOSSARE L’ABITO CHE LA FA SENTIRE BENE SENZA AVER PAURA DEI PREGIUDIZI. LO SO CHE NON È FACILE, SEGUIMI FINO IN FONDO E TI DARÒ DEI CONSIGLI PRATICI DA APPLICARE. |
CAPITOLO 3
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I DUBBI DELLE SPOSE
COME FARE PER TROVARE L’ABITO GIUSTO?
Abbiamo visto che scegliere l’abito da sposa non è poi così semplice come sembra, se non si procede con la giusta sequenza, si rischia di essere derise e sentirsi dire continuamente che il proprio corpo è un problema.
Vediamo quali sono le cose più importanti da fare:
1. Informati se nell’atelier dove pensi di andare hanno abiti da provare della tua misura.
2. Se non hanno la tua taglia e ti dicono che sarà realizzato su misura, assicurati di avere la possibilità di provarlo prima che sia completamente finito, eviterai così brutte sorprese.
3. Se hai un’idea in mente e credi che sia l’abito giusto per te, non ti fidare se qualcuno vorrà convincerti del contrario, solo perché non ha a disposizione quel modello specifico che hai chiesto, o perché non ha possibilità di realizzarlo.
4. Concentrati su di te, su cosa vuoi veramente, lascia stare i consigli di chi ti vede vestita con un sacco. Devi essere la prima persona a volere il meglio per te stessa, se non sarai tu a farlo figuriamoci chi ti sta intorno.
5. Anche se non ami farlo, prova a guardarti allo specchio e guarda te stessa con occhi diversi, dimentica per un attimo i tuoi difetti e guarda solo i tuoi pregi, sono certa che ci sono, ed è lì che devi puntare, trovare un vestito che ti valorizza e non che ti nasconde.
6. Osserva bene le proporzioni del tuo corpo, quando prendi qualche chilo i centimetri si accumulano sempre negli stessi punti e la stessa cosa sarà quando scendi, queste sono le tue proporzioni e rimarranno tali, quindi prima ti conosci prima impari a valorizzare te stessa, questa regola vale sempre non solo con l’abito da sposa.
Se segui tutti gli step puoi divertirti a fantasticare come vorresti il tuo abito da sposa, non devi porre limiti alla tua fantasia, non rinunciare al tuo sogno.
Se vuoi renderlo reale devi agire per realizzarlo.
Meglio trovare subito il coraggio per superare una delusione che accontentarsi e rimanere con il dubbio di come sarebbe stato se…
Perché è importante informarsi bene prima di prendere appuntamento per la prova abito?
Come immagini la scelta dell’abito da sposa?
Ogni ragazza si aspetta un momento magico, un’esperienza divertente da vivere con amiche e familiari, ma basta prendere appuntamento nei negozi sbagliati per far sì che questa bella esperienza si trasformi in un incubo, solo perché non c’è disponibilità di taglie da provare.
Una sposa che veste una 52 potrebbe ritrovarsi in un negozio qualunque dove la maggior parte degli abiti campione per le prove sono una taglia 42 o 44 al massimo.
Della prova abito ricorderà solo i tentavi di entrare in tanti abiti e avvilirsi, per non essere riuscita ad indossarne uno.
Anche l’abito più bello del mondo, quando lo provi in quattro taglie più piccole della tua, è difficile da immaginare e ti fa semplicemente sentire come un salame insaccato!
Spesso la sposa fa l’errore di portarsi dietro troppe persone per la scelta, più occhi ci sono a guardarla e più si sente a disagio coi rotolini che escono fuori dall’abito troppo piccolo.
Abbiamo già parlato di grandi atelier dove la sposa prova gli abiti con altre ragazze contemporaneamente e gli spettatori sono degli sconosciuti, è davvero assurdo creare una situazione di tale imbarazzo e umiliazione quando si può tranquillamente evitare con una telefonata!
L’importante è essere chiare e precise, se si chiedesse fino a che taglia arrivano gli abiti, potrebbero rispondere… fino alla 60-70, ma da provare?
Assicurati che ci siano con una domanda diretta: “Avete abiti di prova della mia taglia? Ho una 56”.
Perché è importante sapere se realmente l’abito verrà realizzato su misura?
Questo è un argomento sul quale ci sarebbe molto da discutere, quando la sposa prova un abito che non riesce ad indossare e le viene semplicemente appoggiato davanti, nello stesso momento le viene promesso che quel vestito verrà realizzato appositamente per lei.
Sarà vero?
Se è un abito sartoriale può essere vero, se l’abito è realizzato con un metodo industriale allora è davvero impossibile!
In realtà cosa cambia per la cliente, cosa succede quando si ordina un abito “su misura”?
Solitamente si ordina la taglia vicina alle misure della sposa, la ragazza ha la possibilità di provare il vestito completamente finito poche settimane prima del matrimonio dopodiché viene sistemato l’orlo e altre piccole aggiustature.
Quindi spesso l’abito definitivo è semplicemente un finto su misura riadattato alla fisicità della ragazza.
Al momento della scelta ci si immagina con l’abito indossato, ma se provandolo l’effetto desiderato non è all’altezza delle aspettative, purtroppo ad abito finito si possono fare solo piccole modifiche.
Spesso è la sposa a subire cambiamenti fisici, e al momento della prima prova la taglia indossata potrebbe non essere più la stessa di quando l’abito è stato scelto, il rischio è quello di spendere molto più in riparazioni di quanto è costato inizialmente quel vestito.
Non si può fare!
La sposa viene anche costretta ad accontentarsi di quello che trova pronto perché in alcuni atelier le modifiche non si possono fare! Oppure le fanno credere che non ci sono altri modelli adatti a lei perché con un fisico fuori dai canoni cosa vuole pretendere…
Questo è un altro segnale per capire che in realtà l’abito che si sta scegliendo è un finto su misura e finto sartoriale.
Non fidarti MAI di chi ti immagina solo con un sacco che ti copre, concentrati su di te, su cosa vuoi veramente.
Guarda te stessa con occhi diversi, dimentica per un attimo i tuoi difetti e guarda solo i tuoi pregi.
Osserva bene le proporzioni del tuo corpo.
Prova a fare questo piccolo esercizio: rispondi a queste quattro domande, non devi condividerle con nessuno, quindi cerca di essere più sincera possibile con te stessa.
Pensa di poter scegliere, senza limitazioni di taglia e di modello, stai immaginando quindi puoi farlo.
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Oggi è il grande giorno, dove ti trovi, in casa in una camera in hotel, descrivi dove sei e cosa vedi intorno a te.
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Ora pensa a chi c’è insieme a te, le amiche, la mamma, sei sola?
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Ora pensa a lui, come si aspetta di vederti, ti vorrebbe cambiata, o vorrebbe avere accanto solo una sposa felice, quanto credi sia importante l’abito che avrai?Adesso guarda davanti a te, è appeso lì e aspetta che lo indossi, come è il tuo abito? Descrivi il colore, largo, stretto, lungo, corto, di pizzo, pensa solo a come dovrebbe essere l’abito dei tuoi sogni.
Queste sono riflessioni che consigliamo di fare a tutte le spose, lo abbiamo fatto anche con Michela.
Non è stato semplice per lei ascoltare sé stessa, per una volta nella vita lasciare da parte i pregiudizi, le etichette, i pareri degli altri, ma c’è riuscita.
Michela era combattuta tra ascoltare amiche e conoscenti, vestirsi come tutti si aspettavano da lei oppure seguire il suo cuore, lasciar stare i pregiudizi e sentirsi bella come non avrebbe mai pensato.
Non avrei mai pensato di indossare un abito così!
“Non avrei mai pensato di poter indossare un modello e un colore del genere”. È stata questa la mia esclamazione di stupore e felicità quando ho provato il mio abito per la prima volta. Perché si sa, quando una ragazza non ha un fisico perfetto è lei stessa la prima a pensare di non potersi permettere un abito importante, diverso dal solito “abito largo che non risalti le forme”.
Poi ci sono gli altri, le persone, i conoscenti o soltanto quelli che ti vedono per la prima volta, che sono certi di poterti vedere o immaginare con abiti semplici, dal taglio antico “da signora di una certa età”, con stoffe morbide che cadono giù in modo da slanciare la figura. Tutto molto bello, peccato che era ora di sdoganare questi concetti, di smettere di pensare che almeno il giorno del mio matrimonio io non mi sarei potuta permettere di indossare qualcosa di unico e, perché no, sentirmi unica. Per troppo tempo mi sono sentita sempre sotto giudizio per via del mio fisico e quando ho iniziato concretamente a pensare a quale sarebbe stato il mio abito perfetto ho detto tra me e me: “La sfilata di pregiudizi deve finire e io devo far in modo di sentirmi bella quel giorno”.
Io non ho mai avuto nessun dubbio su chi avrebbe potuto aiutarmi a realizzare il mio sogno e sono andata direttamente a occhi chiusi daSposa Curvy. Sono entrata nel loro mondo così bello, perfetto e pieno di luce e ho visto alcuni abiti a dir poco stupendi.
Inutile dire che mi sono sentita in imbarazzo soltanto nel dire che avrei voluto che fossero loro a realizzare il mio vestito da sposa. Imbarazzo sempre per lo stesso motivo: non mi sarei mai potuta permettere uno degli abiti in vetrina, il mio sarebbe stato “su misura”, un’espressione che spesso mette a disagio.
Invece questa sensazione se n’è andata via velocemente, dopo le prime chiacchiere, i primi sorrisi e i consigli.
Io mi sono completamente affidata a loro, perché l’occhio di un esperto non fallisce mai. E con loro il “su misura” diventa un’espressione di orgoglio, bellezza, eleganza e unicità. Mi hanno mostrato dei modelli, tutti troppo belli e quasi non ci credevo che avrebbero potuto realizzarne uno tutto per me, uno tra quelli, così principeschi, pieni di pizzo e di brillantini, come piacciono a me.
Ma era inutile guardarli tutti, tanto i miei occhi ricadevano sempre e solo su un abito in particolare. È stato questo il momento della scelta: vorrei quello.
Un abito azzurro indaco per me, una ragazza che si veste sempre di nero e che ama il nero.
Quasi non mi riconoscevo, qualcosa nella mia testa è cambiato.
Quando il mio abito piano piano prendeva forma, io rimanevo sempre più incredula perché davvero mi sentivo bene e a mio agio con quello che avevo sempre sognato addosso per il mio matrimonio.
Ma c’è di più: io non ho mai indossato una gonna in vita mia e questa sarebbe stata la prima volta. Che dire, il Team Senzataglia mi ha convinta anche su questo aspetto: perché non farlo, per il giorno più bello della mia vita? Devo dire che non ci ho messo molto per capire che, nonostante tutte le mie paure, stavo facendo le scelte giuste, dietro consiglio di persone che più giuste non potevano essere.
Più passava il tempo e più mi rendevo conto di quanto lavoro c’è dietro un abito così e di quanto impegno richieda la sua realizzazione.
Fra le tante cose che rendono uniche le ragazze del Team , c’è anche il fatto che, a ogni prova dell’abito, mi hanno sempre accolta col sorriso e con la professionalità che io assolutamente cerco in ogni persona che ha a che fare col pubblico e con i clienti.
Inoltre, mi piace sottolineare la precisione con cui tutte loro lavorano, in un ambiente familiare in cui mi sono sentita subito a casa. A ogni prova dell’abito mi sentivo come fossi circondata da amiche sincere, con le quali ho condiviso le mie gioie e le mie fragilità e alle quali non ho nascosto le mie lacrime durante l’ultima prova.
A distanza di un mese provo ancora una gioia immensa e credo continuerò a lungo a dire che “non avrei mai pensato di indossare un abito così”.
E invece l’ho indossato, e non potrei essere più felice e orgogliosa. Un abito spettacolare e insuperabile, che letteralmente non ho mai smesso di guardare dal primo giorno di prova fino al giorno del matrimonio: ho indossato il mio abito con disinvoltura, immaginando di essere davvero la più bella.
Io che non sono mai stata e mai sarò una modella, che ho mille difetti, che sono pessimista, io che molto spesso mi sottovaluto in tutto, cosa che invece dovrei smettere di fare.
Le ragazze del Team mi hanno aiutata a capire che il mio fisico non sarebbe stato un ostacolo e che nel mio giorno più bello anche io mi sarei potuta sentire e vedere come una principessa.
Ma per aiutare una ragazza che ha sempre vissuto attorniata da giudizi negativi non servono solo parole e promesse. Servono anche fatti, comprensione, immedesimazione, empatia, determinazione, amicizia, serietà, professionalità ed esperienza.
Non è un elenco a caso perché loro inglobano tutto ciò e posso dire che sono semplicemente uniche.
Inoltre, è importante non dare per scontate queste caratteristiche: non tutti i titolari di atelier, di negozi, di una qualsiasi attività sono in grado di offrire così tanto a un cliente.
E a questo proposito mi sento di dire a tutte le ragazze che dovranno scegliere l’abito da sposa di affidarsi solo a gente seria ed esperta, a mani sapienti, a bocche parlanti ma con teste pensanti: se le persone all’interno di una qualsiasi attività vi dicono che non potete permettervelo per via del vostro fisico, se vi dicono di nascondere i difetti, i chili in più, se vi chiedono di mettervi a dieta perché altrimenti non sarete in grado di essere a vostro agio quel giorno, beh, fuggite a gambe levate.
Allontanatevi da queste persone e soprattutto allontanatevi dalla negatività. Avete bisogno di qualcuno che creda in voi, che vi tolga la tristezza e che vi accenda un sorriso in volto.
Avete bisogno non di qualcuno che vi dia il contentino dicendovi che state bene con un abito “a sacco di patate” (che magari è anche bello), ma di qualcuno che apprezzi voi e il vostro corpo e che sappia trasformare alcuni difettini in dei bei pregi.
Non dobbiamo nascondere le nostre forme, risaltiamole piuttosto. E non vergogniamoci di essere noi stesse, perché siamo belle, sempre. E questo è stato il più grande insegnamento che le ragazze di Sposa Curvy mi hanno lasciato come regalo. Con tutta l’emozione che ho dentro, non posso far altro che ringraziare il teamper aver reso unico il giorno del mio matrimonio e per avermi fatta sentire speciale. Grazie ragazze!
Grazie Michela ♥
SE VUOI TUTTO E SUBITO, L’ABITO DA SPOSA “SENZA TAGLIA” NON FA PER TE
Nella vita ogni grande esperienza e ogni grande emozione arrivano con un periodo di attesa…
L’innamoramento è solo la prima parte di un rapporto che diventerà duraturo, ci si conosce, ci si scambiano i contatti, si scoprono lati dell’altro che ci piacciono e altri no, siamo disposte ad accettare anche il lato che sopportiamo un po’ meno perché è più importante stare con lui, perché il tempo, dopo il colpo di fulmine, ci ha dato conferma che quello è vero amore.
Il matrimonio si prepara con largo anticipo, si sceglie il ristorante anche due anni prima, la chiesa, il municipio, il teatro e ti immagini di essere lì in quel giorno speciale, e fai il possibile perché tutto vada alla perfezione.
La progettazione di una casa: si cerca di immaginare come saranno tutti i particolari scelti, una volta messi insieme, la dimensione delle stanze, la disposizione dei mobili, progetti gli spazi per poter stare con gli amici o semplicemente un angolo dove cenerai a lume di candela da sola con lui.
La vedi crescere col tempo e quando ci vivi la senti tua perché è proprio come l’hai pensata.
La nascita di un figlio richiede nove mesi ed è bello vivere giorno dopo giorno l’attesa del momento in cui sarai mamma, ogni giorno avverti piccoli cambiamenti nel tuo corpo, finché arriva il momento in cui lo senti muovere dentro di te, conosci il sesso, vedi le sue manine e piano piano ti prepari a vivere una gioia immensa.
Anche un lungo viaggio non viene improvvisato: scegli quel luogo perché ti suscita un’emozione anche se non lo conosci. Decidi le tappe da percorrere giorno dopo giorno, i luoghi da vedere, da visitare, e quando sei lì scopri che sono più belli dal vivo rispetto a come si possono immaginare vedendoli nelle foto.
Ma allora perché una ragazza che va in cerca dell’abito che si indosserà un’unica volta nella vita, un vestito che rimarrà nei ricordi per sempre, vorrebbe trovarlo già pronto come se lo dovesse indossare il giorno stesso?
A volte c’è bisogno di essere pronte psicologicamente nel vedersi con l’abito da sposa, può accadere che la prima volta che si provano gli abiti la sposa non riesca ad individuare quello giusto, la ragazza non è abituata a vedersi con quel tipo di vestiti e ci voglia un po’ di tempo per metabolizzare l’idea di indossare un abito così.
Se speri di scegliere alla prima prova, così ti togli il peso, forse non sei pronta per iniziare la ricerca.
In questo modo ti perdi tutto il gusto che si prova durante i preparativi e il rischio di rimanere delusa è alto.
Se parti con il presupposto di voler trovare l’abito da sposa già pronto da indossare, così come lo immagini nella tua mente, inizi con il piede sbagliato.
È come sperare di trovare il ragazzo giusto la sera, e decidere di sposarvi il giorno dopo, trovare già chi celebrerà la cerimonia pronto che aspetta il vostro sì.
Sperare è l’unico modo per rimanere delusi. Progettare, volere, agire e far sì che tutto vada nel modo giusto è il primo passo per far avverare quello che sogni e fare il possibile perché si possa avverare davvero.
“Se non trovo l’abito che mi piace non riesco ad immaginare…”
La sposa vuole e deve provare sempre la misura giusta fin da subito, il primo obiettivo del metodo “senza taglia” è capire quale forma di abito può essere più adatta a lei. Solo quando si ha la consapevolezza delle forme giuste si passa alla prova degli abiti, e ce ne sono di tutte le forme e di tutte le misure.
Può comunque capitare che non ci sia il modello che la sposa desidera, con gli abbinamenti (corpetto e gonna) pronto da provare, il metodo “senza taglia” prevede anche la possibilità di personalizzare il vestito e divertirsi e giocare ad assemblare le varie parti che compongono un abito, ogni dettaglio viene provato per riuscire ad esaltare la propria femminilità.
È difficile da immaginare?
Potrebbe… anche se è più facile immaginare un vestito della taglia giusta ma con delle parti da modificare, piuttosto che un abito semplicemente appoggiato davanti come potrebbe accadere in qualsiasi negozio che non è specializzato in abiti per spose curvy!
“Se poi l’effetto finale non è come lo pensavo?”
L’errore che può fare chi assiste la sposa durante la scelta è non capire come la ragazza si vuole sentire davvero.
Per questo motivo selezioniamo atelier partner che abbracciano i nostri stessi valori, e ci accertiamo che ogni sposa venga trattata come una principessa.
Per questo è necessario che l’assistente conosca a fondo la persona, i suoi gusti, le sue debolezze, quali sono le sue passioni, i suoi interessi, e allo stesso tempo la sposa deve conoscere la sua assistente prima o durante la prova, è necessario che si crei empatia, che ci sia affinità tra le due figure per far sì che l’effetto finale del vestito sia quello voluto. La consulente dell’atelier sarà una guida attenta ed emotivamente distaccata che aiuta spose a rimanere concentrate sull’obiettivo ed a rimanere se stesse.
Per la sposa che vuole un abito completamente personalizzato, viene creato un servizio su misura che prevede eventuali ripensamenti, e fare in modo che sia possibile cambiare alcune parti o aggiungerne altre, finché non le sentiamo dire: “È quello che volevo, non avrei mai immaginato di indossare un abito così!”
“Cosa cambia tra il metodo ‘senza taglia’ e un abito su misura industriale?”
L’abito su misura viene creato esclusivamente con le misure della ragazza, ad esempio due spose che scelgono lo stesso modello e hanno le stesse misure ma una delle due è più alta di 20 centimetri rispetto all’altra, cambierà soltanto la lunghezza del vestito e quel modello perderà tutta l’armonia con la quale è stato creato, indossato darà un effetto sproporzionato alla ragazza che non ha l’altezza di una modella.
Lo stesso esempio è valido per il seno: due ragazze possono avere la stessa circonferenza, ma dipende da come sono distribuiti i centimetri, chi li ha tutti in un seno abbondante e chi invece ha il torace ampio e il seno piccolo, pur avendo le stesse misure.
Ogni parte del corpo può essere differente tra una ragazza e l’altra pur avendo entrambe le stesse circonferenze.
L’industrializzazione per sua natura rende tutto questo omologato, tutto standard, uno la fotocopia dell’altro, ma è un prodotto che non va bene per chi invece un corpo omologato non ce l’ha!
Il metodo “senza taglia” prevede:
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lo studio delle proporzioni, e due modelli uguali creati per due spose con le stesse misure ma con altezze differenti verranno completamente riprogettati per ciascuna delle due ragazze, vengono adeguate le lunghezze dei tagli e a volte spostarli anche di soli 2 cm fa una differenza abissale, tutto questo viene dimostrato anche alla sposa durante la prova che vedrà la differenza con i suoi stessi occhi.
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Per poter permettere alla sposa di scegliere l’abito giusto, durante la prova vengono selezionati gli abiti che sono stati creati appositamente per la forma del suo corpo, ci sono abiti progettati per chi ha un seno abbondante, per chi ha il punto vita poco delineato o i fianchi pronunciati.
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La ragazza che è consapevole delle sue caratteristiche fisiche e riesce a vedere quali sono i suoi pregi, inizia a fantasticare e ad osare, oltre a tutto quello che immaginava potesse essere il suo abito da sogno.
“Sarebbe come farsi realizzare il vestito da una sarta?”
Non esattamente…
L’abito realizzato dalla sarta è un po’ come scopiazzare dalle varie collezioni che si vedono nelle riviste, scegliere un tessuto simile ad una foto, un pizzo simile ad un abito, un taglio simile all’altro, e sperare che alla fine l’effetto sia identico!
Sperare e ancora sperare.
Il metodo “senza taglia” vuol dire scegliere tra una collezione di abiti progettati appositamente per le ragazze curvy per ogni tipologia di forma del corpo e proporzioni.
Se nella collezione è già presente l’abito che la sposa sta cercando c’è ben poco da sperare e immaginare, il risultato è sicuramente quello desiderato.
I LIMITI CHE CI IMPEDISCONO DI REALIZZARE I SOGNI
Spesso accade che facciamo delle azioni per imitazione, se altri prima di noi hanno fatto quella scelta crediamo che sia quella giusta anche per noi.
Siamo abituati a vedere le spose curvy vestite con abiti dallo stile antico, e per questo motivo nella nostra mente una ragazza dalle forme generose non ha alcuna alternativa che vestirsi in quel modo.
È arrivato il momento di cambiare queste credenze, è possibile per ogni sposa e di qualunque taglia indossare un vestito moderno come quelli che di solito si vedono nelle sfilate indossati da ragazze magre!
“Mi metto a dieta e sarò in forma per il matrimonio…”
La dieta non è la soluzione giusta per trovare l’abito da sposa, si può fare per un benessere fisico, e perché ci si sente pronte, ma non è una buona idea dimagrire per sposarsi, anche perché se si sceglie un vestito pronto il problema si moltiplica, sarebbe necessario scegliere un abito e prevedere quanti centimetri si riesce a perdere in tot mesi.
Alcuni negozi mettono il limite di due taglie oltre le quali non si può scendere!
Ansia per i preparativi, ansia da dieta, ansia da vestito ma il matrimonio è una festa o una tortura?
Tante ragazze dalle forme morbide credono che indossare un modello a stile impero sia la soluzione giusta, solo perché è un tipo di abito che scivola addosso, rimane largo e nasconde le forme, solitamente l’unica parte ad essere delineata con una cintura è la circonferenza sotto seno, con questo non voglio dire che sia sbagliato ma semplicemente non è un modello giusto per ogni tipo di sposa. Se hai letto la storia di Michela avrai anche capito perché.
“Con una sesta di seno dovrai per forza indossare un abito con le spalline!”
Non c’è niente di più falso!
Le spalline servono per vestire le spalle e non per sostenere il seno o meglio ancora il vestito.
Ci sono ragazze che vogliono comunque indossare il reggiseno e in quel caso è necessario abbellire la spallina, ma se la sposa vuole lasciare il décolleté scoperto è possibile farlo… come?
Una sposa con un seno abbondante ha la necessità di indossare una struttura adeguata a lei, progettata su di lei, che contenga bene le forme e le dia la possibilità di muoversi liberamente senza avere il timore che il seno strabordi dalla scollatura da un momento all’altro!
Pensiamo alle dame dell’Ottocento: indossavano tutte dei bustier strizzati in vita e che esaltavano la bellezza e la femminilità senza essere mai volgari, senza avere la necessità di indossare spalline a sorreggerli.
Ricordiamoci che essere curvy non significa necessariamente avere bisogno di coprirsi.
“L’abito a sirena non è indicato per una ragazza curvy!”
Io sono andata in un primo atelier e mi hanno detto che per la mia corporatura non avrei potuto prendere un vestito a sirena, tra l’altro mi stavano tutti piccoli e mi stavo deprimendo!
Poi sono andata nel secondo atelier e mi ha fatto provare tutti i vestiti semi a sirena e mi stavano tutti bene, io immaginavo anche una scollatura che lasciasse un po’ scoperta la schiena, sarebbe possibile un modello di questo genere?!
Di certo l’abito a sirena non è un modello adatto a qualunque tipologia di ragazza, anche se questa limitazione non è data di certo dalla taglia ma dalle proporzioni che ha la sposa.
Una ragazza con un fisico a pera, con la parte inferiore del corpo più ampia rispetto alle spalle e al seno, probabilmente non si sentirà a proprio agio indossando questo tipo di modello, perché verranno messi in evidenza proprio i fianchi che sarebbe invece la parte otticamente da snellire.
È un modello più indicato invece per una forma a clessidra o a 8, cioè una ragazza che ha un punto vita ben definito, di certo si può realizzare anche una sirena che lasci un po’ la schiena scoperta, anche con diversi tipi di scollature.
Se la sposa non ha necessità di indossare un reggiseno, può essere valutata la profondità addosso a lei in base anche alla sua altezza, un’altra alternativa è lasciare la schiena semicoperta da un intreccio di nastri. Questa opzione ha un doppio vantaggio: le stringhe o i nastri decorano la schiena che rimane seminuda, e allo stesso tempo sostengono bene la scollatura.
“Ho la pancia, cercherò di nasconderla con un abito tagliato sotto al seno…”
Di solito il taglio sotto al seno è indicato per una linea premaman, è un taglio morbido che non dà fastidio nei movimenti.
Una sposa che ha la forma a mela, con il punto vita poco delineato, rischia invece di sembrare in attesa.
Sono da evitare assolutamente cinture, fasce e fiocchi in vita, rischiano di mettere la pancia ancor più in evidenza.
È preferibile invece indossare bustini a vita scesa con dei drappeggi o taglia in diagonale che slanciano la figura. Oppure linee morbide che si appoggiano nei fianchi e scivolano addosso e allungano la silhouette.
“Anche se sono a dieta so che comunque non sarò mai magra, quel giorno, il mio problema è l’incubo di andare in atelier e provare gli abiti”.
Per evitare che la scelta dell’abito diventi un incubo, è necessario informarsi se nell’atelier selezionato abbiano abiti oltre la 44, basta una telefonata per ricercare negozi specializzati in abiti da sposa curvy. In questo modo si evita di fare giri inutili e la sposa evita l’imbarazzo di dover provare abiti che non riuscirebbe mai ad indossare.
SE VUOI CONOSCERE I NOSTRI PARTNER PUOI RICHIEDERE L’ELENCO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO NEL SITO WWW. SPOSACURVY.COM |
“Ho visto gli abiti sulle modelle, io ho una 54, come posso sapere se quei vestiti possono essere adatti anche a me?”
È il momento di sfatare questo mito! Ogni sposa può aspirare ad indossare abiti principeschi, con linea scivolata o a sirena, con scollo profondo, scollo a cuore o all’americana, di pizzo, seta o mikado, abito lungo o corto! Non buttatevi giù ragazze, per ognuna il suo abito ed il suo stile! La differenza fondamentale sta nella struttura interna e nei materiali con cui viene realizzato, che non possono essere assolutamente gli stessi che vengono utilizzati per una taglia 42/44.
In base alle caratteristiche di ogni donna si dovrebbe progettare una base che sostenga le curve nei punti giusti, ma sarebbe troppo dispendioso farlo per chi produce abiti industriali.
“Sto girando atelier su atelier ma non riesco a trovare l’abito giusto. Motivo? Siccome sono alta 1,80, la mia taglia è circa una 48 ma non abbondante. Cioè sono una persona normale ma pienotta. Ho una quarta di seno e gli atelier hanno tutte taglia 40 e non riesco a vedere l’effetto perché non mi entrano! Cerco un bell’abito liscio. Ma particolare a vita bassa”.
Una sposa che ha l’altezza di una modella ma la taglia no, trova abiti giusti in lunghezza ma stretti da poter essere indossati.
Invece se la ragazza ha una quarta o più di seno, difficilmente può trovare un vestito pronto con la capienza giusta per un seno abbondante.
Non dimentichiamo che gli abiti vengono progettati sulle forme di modelle che hanno tutte un seno molto piccolo, quindi non basterà allargare i centimetri ma sarà necessario dare una forma differente alla coppa dell’abito, come quando compriamo un reggiseno, c’è la coppa B C D taglia 1-2-3-4-5, bisogna trovare l’accoppiata giusta per avere una bella forma anche indossando una semplice maglietta.
È consigliato anche un taglio a vita bassa, perché otticamente la parte superiore del corpo sembrerà più lunga e il seno più piccolo, a differenza un taglio alto sotto al seno accorcerebbe la figura facendo sembrare il seno più grande e le spalle più larghe.
Per quanto riguarda la scelta dell’abito liscio, è più una questione di stile, per chi ama un genere sobrio ed elegante, è consigliato un abito in chiffon od organza, niente di troppo rigido, se la sposa è un po’ più romantica può optare per una gonna in tulle di seta che rimane molto morbida e cadente.
“Mi è sempre piaciuto mangiare e ultimamente non riesco a tenere sotto controllo il mio peso, al di là del matrimonio, ho deciso di rimettermi in forma… È solo che oggi sono stata in atelier, ho trovato un modello che mi piace e mi è stato detto che non posso scendere più di 5 kg altrimenti pagherei le modifiche all’abito…”
Scegliere di rimetterti in forma, indipendentemente dal matrimonio, è una scelta ottima soprattutto se è una scelta salutare.
Certamente è difficile prevedere quanto peso si perderà e in quanto tempo, figuriamoci decidere di perdere 5 kg e non più. In questi casi è necessario farsi fare dei preventivi, di quanto ammonterebbero le modifiche dell’abito, e soprattutto, nel caso in cui ci fosse la necessità di sostituire dei pezzi, che sia possibile farlo.
A volte è più conveniente scegliere un abito realizzato su misura, perché le modifiche vengono già incluse nel preventivo iniziale, non ci sono sorprese finali, la sposa può fare tranquillamente la sua dieta e lasciare che l’abito venga creato su di lei, sistemato di volta in volta in base ai cambiamenti del suo corpo.
“Sono curvy nonostante la dieta (ero 94 kg, ora sono 75), vorrei farmi fare l’abito su misura. Riuscirò a sentirmi bella anche coi chili in più!”
Per sentirsi belle bisogna essere sé stesse!
E per sapere con quale modello la sposa si sente a suo agio deve riuscire a provarli, i chili in più non sono un problema se ci si rivolge ad un atelier specializzato, dove sono importanti lo studio delle forme e la valutazione di come possono essere sostenute e valorizzate. È bene affidarsi a chi progetta abiti per donne come te.
“Io ho una 50 e ho provato in un atelier un vestito che mi va a pennello ma mancano 10 mesi, mi hanno detto che non devo scendere più di 1 kg e mezzo perché poi il vestito perde…”
Forse chi dà questi consigli è una donna che non ha problemi di taglia, e non sa che quasi sempre le spose dimagriscono gli ultimi 15 giorni perdendo fino a 5 cm, non sto parlando di peso, ma di centimetri perché sono quelli che contano davvero.
Provo stupore nel pensare che la sposa non debba scendere perché poi il vestito perde!
…non è una gara se vince il vestito o vince la sposa!
In realtà questa frase è la dimostrazione che gli stilisti vogliono l’abito come protagonista della giornata e non la sposa, vogliono che la donna si adatti alle forme dell’abito: quindi dovrebbe modificare sé stessa, sembrare un’altra persona solamente per entrare in un vestito fatto in serie e diventare simile allo stereotipo di donna usata dallo stilista in questione per creare quel modello?
Il giorno delle nozze non è una sfilata, non è una messa in scena, la sposa deve rappresentare sé stessa e non l’icona di chi ha inventato quel modello.
“Io ho provato un abito in un atelier. Il personale che mi ha servito ha avuto estremo tatto e gentilezza, mi hanno detto che dovrei pagare il 20% in più perché la casa produttrice, pur non facendo quella taglia, mi farà il vestito su misura”.
Se la casa produttrice non fa una taglia, realizzare qualsiasi abito su misura sarebbe un’eccezione per loro, anche per questo motivo ti farebbero pagare il 20% in più.
È assurdo pagare di più per non essere certi del risultato finale.
Bisogna inoltre assicurarsi che oltre alla percentuale in più non si dovranno pagare ulteriori modifiche. Ti faccio un esempio: se l’abito quando arriva è largo o stretto, se è da accorciare e ha bisogno di lavori di sartoria meglio chiedere se sono modifiche comprese o sono da aggiungere alla maggiorazione, per evitare spiacevoli sorprese.
PREFAZIONE
Cinzia è una donna eccezionale che ha il grande e raro dono di saper coniugare professionalità, correttezza e simpatia. Ho avuto la possibilità di collaborare con Cinzia in occasione di “Meraviglie a Palazzo” e da questa esperienza ho imparato ad apprezzarla ancora di più come professionista del settore.
Amo l’immensa cura dei particolari, l’attenzione che sa donare alle sue spose ed anche la ricerca dell’eccellenza che non smette mai di perseguire. L’amore per le sue clienti è davvero encomiabile e non mi meraviglio affatto che sia sfociato in un libro, che possa prendere per mano la sposa curvy e accompagnarla passo dopo passo alla ricerca del proprio abito da sposa, affinché possa vivere quel giorno come un giorno davvero speciale e nel quale sentirsi davvero bellissima come non mai.
Con questo libro Cinzia ci mostra le infinite possibilità che una donna, anche se curvy, può avere nella scelta dell’abito da sposa. Ritengo questo libro un documento di grande valore perché sgretola il falso mito legato al fatto che “se non sei una taglia 44 non potrai essere bella”. Io sono fermamente convinta che una donna con l’abito giusto può essere valorizzata indipendentemente dalla taglia, perché ogni donna è unica nel suo genere. È questo che rende ancor più speciale questo libro: il voler mettere l’accento sulla capacità di personalizzare un abito, fino a renderlo unico come la persona che lo indosserà.
Nell’abito identifico personalità e carattere e per questo giustamente non ci si deve accontentare.
Apprezzo Cinzia , non solo come persona e come donna a mia volta, ma anche come professionista e non solo. In qualità di Presidente dell’associazione Curvy Pride mi sento lusingata di averla al mio fianco come socia.
È grazie a persone come Cinzia che l’Associazione Curvy Pride sta diventando una realtà concreta, solida e importante in tutta Italia. Donare tempo, sorrisi, idee, azioni concrete a progetti sociali sta lastricando la strada delle nostre vite di nuove amicizie, vero affetto e profonda stima.
Se l’Associazione Curvy Pride entra così fortemente nell’animo della gente è solo grazie a persone di grande cuore.
Marianna Lo Preiato
PREFAZIONE
Cinzia è una donna eccezionale che ha il grande e raro dono di saper coniugare professionalità, correttezza e simpatia. Ho avuto la possibilità di collaborare con Cinzia in occasione di “Meraviglie a Palazzo” e da questa esperienza ho imparato ad apprezzarla ancora di più come professionista del settore.
Amo l’immensa cura dei particolari, l’attenzione che sa donare alle sue spose ed anche la ricerca dell’eccellenza che non smette mai di perseguire. L’amore per le sue clienti è davvero encomiabile e non mi meraviglio affatto che sia sfociato in un libro, che possa prendere per mano la sposa curvy e accompagnarla passo dopo passo alla ricerca del proprio abito da sposa, affinché possa vivere quel giorno come un giorno davvero speciale e nel quale sentirsi davvero bellissima come non mai.
Con questo libro Cinzia ci mostra le infinite possibilità che una donna, anche se curvy, può avere nella scelta dell’abito da sposa. Ritengo questo libro un documento di grande valore perché sgretola il falso mito legato al fatto che “se non sei una taglia 44 non potrai essere bella”. Io sono fermamente convinta che una donna con l’abito giusto può essere valorizzata indipendentemente dalla taglia, perché ogni donna è unica nel suo genere. È questo che rende ancor più speciale questo libro: il voler mettere l’accento sulla capacità di personalizzare un abito, fino a renderlo unico come la persona che lo indosserà.
Nell’abito identifico personalità e carattere e per questo giustamente non ci si deve accontentare.
Apprezzo Cinzia , non solo come persona e come donna a mia volta, ma anche come professionista e non solo. In qualità di Presidente dell’associazione Curvy Pride mi sento lusingata di averla al mio fianco come socia.
È grazie a persone come Cinzia che l’Associazione Curvy Pride sta diventando una realtà concreta, solida e importante in tutta Italia. Donare tempo, sorrisi, idee, azioni concrete a progetti sociali sta lastricando la strada delle nostre vite di nuove amicizie, vero affetto e profonda stima.
Se l’Associazione Curvy Pride entra così fortemente nell’animo della gente è solo grazie a persone di grande cuore.
Marianna Lo Preiato
DIMENTICA LA TAGLIA E DIVERTITI A PROVARE IL TUO ABITO DEI SOGNI
Non è un sogno, è la collezione “senza taglia” creata sulle misure di donne reali, che permette alla sposa di provare sempre la misura giusta e, quando si riesce a capire dove è necessario creare volume per slanciare alcuni punti e dove invece stringere per non allargare la figura, il gioco è fatto.
Non serve guardare sfilate, ultime collezioni, lo stilista più in voga… Basterà concentrarti su te stessa e sarai tu la modella che indosserà un’intera collezione di abiti adatti a te, tra i quali scegliere quello perfetto.
Potrai sfilare davanti alle tue accompagnatrici senza l’imbarazzo di avere addosso un abito appeso al collo, e loro potranno consigliarti in base ai tuoi gusti, al tuo carattere e a come vuoi festeggiare il matrimonio.
Potrai apportare le modifiche al modello originale se necessario per farti sentire meglio, e ancora più a tuo agio con l’abito che rispecchia te stessa.
Anche il colore dell’abito non dovrà necessariamente essere bianco, se ti vestissi sempre di scuro potresti non vederti bene con i colori chiari, puoi osare con dei colori pastello, oro/cipria, potrebbe bastare un accessorio colorato o dare sfogo alla tua fantasia con un bel colore acceso.
Ti starai chiedendo com’è possibile, nel prossimo capitolo trovi la risposta.
CAPITOLO 6
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DA SPOSA A SPOSA
Recensioni
È da più di un anno che vedevo i post del metodo “senza taglia” e nella mia testa pensavo… sì… se dovessi sposarmi è lì che voglio trovare il mio abito.
E poi un giorno… la fatidica domanda… e senza pensare compilo il questionario che mi permetterà di prendere un appuntamento, dove? Torino, atelier sposa Vivi, by Rosalba Gabrielli. Diciamo che mentre compilavo il questionario ero un po’ confusa… tante domande, giustamente anche riguardo la location, il tema, il colore… cosa non deve mancare nell’abito?… eh… le maniche penso… ho le bracciotte cicciotte come posso farle vedere? No, penso, anche se sarà estate e avrò caldo… comunque le maniche ci devono essere e… un colore… il mio preferito da sempre… il giallo… finisco di compilare, spedisco e dopo poco ho il mio appuntamento… un messaggio lo conferma dove dice anche chi mi seguirà: Viviana.
Che bello penso, so già chi si occuperà di me!
Il giorno della scelta… ho un sacco di emozioni… mentre guidavo per recarmi all’atelier… mamma mia fantasticavo con mia sorella e mia nipote gli abiti che mi avrebbero fatto provare… e poi queste teline, che sono? Pensavo modelli su carta velina… ah ah ah… e come li indosso?
Entriamo in atelier… accoglienza fantastica. Viviana è una persona che ti mette subito a proprio agio. Ci sediamo ed ecco… tira fuori il questionario compilato… oddio penso… non mi ricordo più cosa ho scritto, però pian piano qualcosa torna in mente.
Finita la chiacchierata e le risate andiamo ora nel pratico. Non vi dico, avevo il cuore a mille… quando salgo le scale, una marea di abiti, uno più bello della altro… però Viviana mi dice: “prima prendiamo le misure”… e così ad ogni misura c’erano degli aggettivi bellissimi che ti descrivevano…
Poi in base alle misure… ecco le famose teline.
Ma (stupore), sono modelli fatti di tela, vita bassa, vita alta… ampio… scollato… provi e poi, magicamente, pure la telina ti sta benissimo… quasi quasi prendo questa… ahaha!
E poi dopo aver provato le teline e visto il modello giusto per me… provi gli abiti.
Il primo bellissimo, una lavorazione straordinaria… mi guardo allo specchio e penso: Ma sono io?… ma quanto sto bene!
Il secondo è il mio… con alcuni accorgimenti mi accorgo che anche senza la classica manica sto benissimo, scollato… wow! Poi arriva la sarta, una persona squisita che ti capisce, che fa le modifiche, che si commuove quando mi commuovo io… che magicamente mi accontenta sul colore e su altri piccoli dettagli… e viene fuori l’abito giusto… il mio meraviglioso abito!
Emanuela Zaminelli
Ciao a tutte future spose,
sono Valentina una futura sposa curvy e vi racconterò la mia storia. Ho provato la collezione “senza taglia” all’atelier le Gi Di Valentino a Palermo per un curvy special day.
Da diverso tempo speravo che venissero a Palermo perché le seguivo ancor prima di decidere la data del matrimonio, dalle storie che pubblicavano mi ritrovavo in quelle esperienze, in quelle ragazze e volevo sentirmi bellissima anche io.
Quando sei curvy, purtroppo vuoi per gli stereotipi che la società impone, vuoi anche per la gente che è discriminante in genere, viene meno l’autostima, in più metti anche che quando devi vestirti ti guardano come se fossi un alieno che chiede cose improponibili… e si presentano con capi totalmente privi di forme, quasi a voler mortificare le tue forme.
Ma per fortuna esiste Sposa curvy, è una sana e genuina dose di autostima che ti supporta e ti accompagna per uno degli eventi più belli che una donna affronta nella vita, dove ogni DONNA ha l’obbligo di sentirsi ed essere meravigliosa!
Per anni mi sono sentita fuori posto e la prima prova di abiti da sposa non è stata da meno. Avevano effettuato un trunk show per donne curvy e avevo deciso di partecipare.
È stato un momento imbarazzante per me perché a parte catalogarmi in una taglia sottolineando che non potevano esistere abiti per me, mi dovevo accontentare di qualche modello da poi poter adattare, è stato mortificante perché pensavo di essere sbagliata io.
Un po’ demoralizzata sono andata al curvy special day… tutto un mondo diverso, quando ti accolgono ti senti speciale e ancora non hai provato nulla, ascoltano le tue preferenze e grazie al questionario che compili prima di arrivare hanno anche idee più chiare su cosa proporre, ma comunque realmente provi qualsiasi abito, proporzionato alle diverse fisicità delle donne. Ogni abito provato era bellissimo, fino a quando uno in particolare ti stampa un sorriso a 32 denti ed il cuore batte all’impazzata, ed è l’abito che sceglie te. Il metodo, l’utilizzo delle teline aiuta a definire la linea che sceglierai e penso sia una delle parti più belle della prova.
Tra poco avrò la mia prima prova con l’abito dei miei sogni e sono felice di aver incontrato Cinzia e tutto il team di sposa Curvy perché sono veramente speciali.
Ad ogni meravigliosa donna curvy come me, consiglio di provare ed affidarsi a sposa curvy perché sono portatori sani di felicità ed autostima! Realizzano i sogni e ti trasmettono ciò che molta gente dimentica di dare… Amore per il proprio lavoro!
Grazie per tutto quello che fate per noi.
Valentina Cavara
Mi sembra ieri il giorno in cui il mio compagno mi ha fatto la proposta, ero incinta e infatti gli chiesi “ma sei sicuro sicuro?”. Mi sembrava tutto così grande. Eppure eccomi qui con una fantastica bimba di 18 mesi e pronta a sposarmi. Quando sono andata da Lady Anna a provare la collezione era la mia prima prova abito. Non sapevo cosa aspettarmi. Avevo paura di non vedermi nulla addosso che mi convincesse. Però mi ero fatta un’idea che la sensazione di sentirmi troppo formosa non ci sarebbe stata. E avevo ragione. Sono stata messa a mio agio dal primo istante. Ho provato la telina senza taglie e poi abbiamo scelto gli abiti che in base al mio gusto e al mio corpo pensavo mi addicessero. Mi ha stupito come alla fine ho scelto un mix di più vestiti con aggiunte e cambi. Insomma un abito che porterà il mio nome. Con loro tutto è possibile. Lo consiglio perché dopo aver visto loro ho deciso di non vedere nessun altro e il giorno stesso ho bloccato il mio futuro abito da sposa. E non vedo l’ora di rivederlo!!
Rebecca Rosati
Ho avuto modo di provare i vestiti di Sposa Curvy nell’atelier Lady Anna di Sedriano, durante un Curvy Special Days. È
stata una esperienza bellissima! Il loro questionario permette alle ragazze dell’atelier di identificare il tipo di abito che ti può piacere (nel mio caso hanno indovinato subito!) e che più si può adattare al tuo carattere, alla location ecc. Avevo paura di sentirmi giudicata ma la professionalità delle ragazze dell’atelier e il sistema delle tele, che non ti etichettano con un numero per la taglia… beh, mi ha fatto sentire estremamente a mio agio! Il vestito era favoloso già nel modello di prova ma quando l’hanno “costruito” sulle mie misure… mi sono sentita una principessa! Scrivo questa recensione un po’ in ritardo (mi sono sposata a fine settembre 2021) quindi posso dirvi che non solo ho ricevuto i complimenti da tutti gli invitati… ma anche dalla lavanderia che mi ha lavato l’abito dopo la cerimonia: “Quest’abito oltre ad essere bellissimo è di un tessuto splendido, veramente ben lavorato!”. Non credo ci sia altro da aggiungere!
Valentina Soria
Innanzitutto vi ringrazio per avermi dato questa opportunità, sono molto felice di raccontare la mia esperienza con voi. Che dire, è stata fantastica! Vi seguivo sul web e sui social e già solo vedervi è stata un’emozione come conoscere qualcuno di famoso! Ma la vera emozione è stata sentirsi accolta e bella come non mai! Vorrei andare però più nel dettaglio… io ho partecipato allo sposa Curvy day a Roma nell’atelier le Spose di Dati, dopo essere stata in altri atelier. Come dicevo prima già l’accoglienza è stata diversa, non mi sono sentita come negli altri atelier, dove già solo guardandoti ti facevano sentire inadeguata. Per non parlare poi di quando ti facevano provare i vestiti, in uno mi hanno fatto indossare addirittura una fascia che avrebbe dovuto “appiattire”, come dissero loro, la pancia. È stato così imbarazzante! Come lo era provare quegli abiti in cui non entravi, restava tutta la schiena scoperta o comunque con il corsetto che sembrava dovesse esplodere da un momento all’altro. Ma in quello speciale Curvy day mi sono sentita così wow solo indossando la telina. Non credo che si possa spiegare meglio ciò che ho provato. Mi sono sentita proprio uno schianto, splendente e piena di gioia quando ho trovato il mio abito. C’è solo una piccola parola ma che dice tutto ciò che voglio esprimere a voi: grazie!
Vi abbraccio.
Michela
Ciao a tutte, sono Lia da Gravina in Puglia, l’abito dei miei sogni ha scelto me. Ebbene sì, mi sono recata dall’atelier Trilogy di Altamura dopo aver sfogliato la loro rivista ed aver visionato la linea sposa senza taglie mi ha colpito da subito anche se non credevo di poter mai indossare qualcosa del genere ma ho voluto sfidare me stessa… L’accoglienza delle signore Caterina e Loredana proprietarie dell’atelier e della signora Cinzia non ha eguali, soprattutto nell’abilità di mettere a proprio agio noi ragazze.
Mi hanno fatto indossare le “teline” veri e propri abiti che si adattano ad ogni fisicità ed abbiamo individuato il modello che potesse calzarmi a pennello.
Che dire, non mi sono sentita diversa né sbagliata, ma unica e valorizzata dal mio abito in particolare e mi sono finalmente vista Bellissima.
Grazie allo staff Trilogy ed alla signora Cinzia di sposa curvy per aver creato questo bellissimo marchio adatto a tutte le ragazze che non devono solo immaginarsi ma vedersi e sentirsi perfette!
Lia
Sono stata nell’atelier St. Claire di Teramo, dopo tante ricerche di abiti per noi curvy, esce fuori il metodo SENZA TAGLIA. Mi sono incuriosita perché leggevo qualcosa di diverso, una possibilità più unica che rara… quella di poter INDOSSARE diversi abiti da sposa, senza dover IMMAGINARE come mi stesse addosso. Facile così! Come si fa ad immaginare l’abito del giorno più importante della propria vita se sei una 54 e vogliono per forza farti entrare in una 44… direi impossibile! Quando ho preso appuntamento per il 2 ottobre, nei 150 km che ci dividono, pensavo… “e se non trovo l’abito? e se ciò che ho letto non si rivelasse vero?” Una volta arrivata sul posto davanti a me Francesca, la proprietaria dell’atelier, e Roberta, sua collega. Due persone davvero squisite, che mi hanno messo subito a mio agio, ma soprattutto non mi hanno fatto sentire sbagliata per le mie forme. Parlano con me, cercando di capire cosa stessi cercando. Entro in camerino, mi prendono le misure e tornano con la famosa “TELINA”, scelta in base alle mie forme, ma che vanno a risaltare i punti forti del mio fisico. Non vi nascondo che gli abiti presenti nel salottino li ho provati quasi tutti!
Concludo dicendo che l’atelier St. Claire è stato il mio unico appuntamento ed in sole 2 ore… HO SCELTO IL MIO ABITO! Sono stata fortunata, Francesca e Roberta sono state meravigliose, hanno avuto tantissima pazienza. Mi hanno rassicurata in tutto.
Delia
Beh che dire? Strepitose.
Ho partecipato al CURVY SPECIAL DAY a Lovere nell’atelier FLY DIMENSION.
Tre Donne meravigliose mi hanno accolto con un sorriso smagliante. Io ero piena di paure, insicurezze. Ero molto intimorita da quello che poteva succedere in quell’appuntamento. Non sapevo se la mia incertezza e la mia indecisione, potessero prevalere sulla mia parte più forte in cui so dire subito SI’.
Per questo alla mia domanda, lo troverò mai l’abito giusto? Non sapevo rispondere.
Ma… Ebbene sì, l’ho trovato!!
Mi hanno subito messa a mio agio, mi hanno fatto alcune domande, e subito dopo ho provato le teline senza taglia. Non appena hanno trovato quella adatta alle mie curve, è stato uno spasso. Ci avevo preso gusto. Abiti stupendi che calzavano alla perfezione. Uno però ha prevalso su tutti.
Quello che oltre a farmi vedere bella, mi ha fatto sentire bella. Ed è questo l’importante.
Mi hanno fatto riempire il cuore di emozioni belle, bellissime. Mi hanno fatto capire con poco che ce l’avremmo fatta. Che l’abito giusto l’avremmo trovato. Parlo al plurale perché anche loro con me erano felicissime di vedermi realizzata, e lo si leggeva nei loro occhi. Un’esperienza che non dimenticherò mai, ed è proprio così. La bellezza non ha taglia. Grazie di CUORE ❤
Michela Bosio
Voglio condividere anch’io la mia bellissima esperienza con Sposa curvy.
La mia paura più grande è sempre stata quella di non trovare un vestito da sposa degno di essere chiamato tale, ho iniziato a seguire la pagina e giorno dopo giorno mi sono convinta a contattare Cinzia e il suo staff per prendere appuntamento.
Mi sono recata da Palasposi Couture in occasione del curvy special day il 4 dicembre 2021, non sapevo cosa aspettarmi, avevo paura di sembrare un ‘sacco di patate’ con l’abito da sposa, sono stata seguita da Arabella, è stata super gentile e professionale, ha avuto molta pazienza con me; la sensazione di quando ho provato una delle teline è stata WOW, ho iniziato a provare dei modelli che mi piacevano un sacco visti dalle foto, una volta indossati non mi convincevano molto (in realtà non avevo la più pallida idea di cosa potesse piacermi) e alla fine ho trovato un vestito meraviglioso che mai avrei pensato di provare, ebbene sì, è stato amore a prima vista, non vedo l’ora di provarlo con le varie modifiche che abbiamo deciso di apportare secondo il mio gusto! Non vedo l’ora arrivi maggio per poter indossare il mio super ABITO DA SPOSA!!
Alle future spose consiglio vivamente di non buttarsi giù se non trovano il vestito, anzi allargate gli orizzonti e andate sul sicuro con SPOSA CURVY, troverete un vestito disegnato sul vostro corpo e vi sentirete principesse!
Giorgia Mattioli
È proprio vera quella frase che dice: “la perfezione dell’uomo consiste proprio nell’accettare le proprie imperfezioni”. Ed è quello che mi è capitato con l’Abito senza Taglia, mi sono sentita perfetta con tutti gli abiti indossati, mi sono sentita me stessa. Le imperfezioni ci sono ma l’Abito senza Taglia ha puntato sui miei punti di forza esaltandoli. Indossando il mio abito mi sono sentita al posto giusto, come se quell’abito avesse sempre fatto parte di me. Grazie ragazze per avermi fatto sentire perfetta!
Valeria
Atelier, personale e collezione stupendi.
Ho provato la collezione “Senza Taglia” nell’atelier le spose di Datì a Roma; prima di prendere appuntamento temevo di non trovare la mia taglia, l’abito giusto e il personale accogliente. Il solo pensiero di indossare l’abito da sposa mi preoccupava, non riuscivo ad immaginarmici. Invece, già quando sono entrata in atelier, mi sono sentita subito coccolata e ben accolta, personale squisito. Ho provato le Teline Senza Taglia e mi sono sentita già bene, e dopo 4 prove l’ho trovato, l’ho sentito mio, mi sono commossa e non volevo più toglierlo! Consiglio a tutte le spose che sono preoccupate per le loro forme di provare questa collezione e di vivere questa esperienza con personale meraviglioso e professionale come questo. Grazie.
Beatrice N.
Curvy è bello!
Ho provato la collezione Senza Taglia!
Prima di prendere appuntamento temevo di non trovare un abito che mi facesse sentire bella e, perché no, anche sexy.
Il solo pensiero di indossare l’abito da sposa mi preoccupava perché con le mie forme non mi ci vedevo, invece quando sono entrata in atelier mi sono sentita prima di tutto ascoltata e poi capita! Che bello!
Ho provato le teline Senza Taglia e con mio immenso stupore mi vedevo bene con tutte.
Consiglio a tutte le spose che sono preoccupate per le loro forme di affidarsi a Sposa Curvy! Perché essere formose non vuol dire che non possiamo essere bellissime nel nostro giorno! Un bacio!
Tania M.
Trovare il mio abito da sposa è stato troppo semplice con il metodo senza taglia!
Ho googolato “abiti sposa curvy” e su Instagram ho visualizzato il mio abito preferito. Ho scritto per chiedere dove potevo trovare quell’abito stupendo e ho scoperto che era parte di una collezione itinerante.
Vivo a Milano e ho preso appuntamento da LADY ANNA, Atelier di Sedriano, mi avevano già dato indicazione su come andare all’appuntamento ed è stato amore a prima vista. In 30 minuti ero fuori con la sicurezza di avere un abito stupendo per il mio matrimonio.
Sono una taglia forte, quando vado in un negozio non provo mai nulla, mi sento un pesce fuor d’acqua, invece qui mi sono sentita a casa mia con tanta opportunità di scelta.
Un posto stupendo che consiglio a chiunque voglia provare/indossare il suo abito prima di acquistarlo e non limitarsi ad immaginarlo addosso. Inoltre sono super disponibili e gentili, aperti ad ogni personalizzazione.
Grazie, sarà un giorno bellissimo anche grazie a voi!
Enrica Cocimano
L’abito dei sogni senza taglia!
Sono arrivata dalle ragazze di Sposa Curvy con delle richieste e situazioni molto impegnative:
1) stavo perdendo peso molto velocemente e avevo un obiettivo molto importante al riguardo
2) volevo un abito che non esisteva e che avevo immaginato, soprattutto con un tessuto molto molto ricercato
3) abito a 4 ore di macchina da loro, sono un’imprenditrice con due aziende e ho veramente pochissimo tempo libero e lavoro in questo settore da tanti anni, quindi avevo ben chiaro le idee e i funzionamenti degli altri servizi
4) ero in seconde nozze, quindi avevo ben chiaro cosa volevo e non.
Nessuno di questi 4 punti le ha minimamente messe in difficoltà. Capito che tipo di abito volevo, mi hanno realizzato con il loro metodo “l’abito senza taglia”, l’abito perfetto che ha seguito senza nessun problema la perdita di peso, anche all’ultimo, quando una settimana prima avevo perso altri cm l’abito l’hanno praticamente plasmato sui miei cambiamenti (e ho perso 7 cm in totale di circonferenza, non poco).
Ho preso il loro servizio specifico che ti permette di avere le prove dove vuoi tu, loro sono attrezzatissime e puoi fare la prova a casa, o ovunque vuoi! Io l’ho fatta a casa di mia mamma che abita a 500 km e che non avrebbe potuto altrimenti vederla, risparmiandomi tempo e spostamenti.
L’abito era un incanto, la luce del tramonto in spiaggia lo rendeva ancora più bello ed era perfetto nonostante la perdita di peso fino a una manciata di giorni prima, non potevo scegliere di meglio. Non farti spaventare da una eventuale distanza perché loro hanno la soluzione a tutto!
Per me il non plus ultra del Top Sposa Curvy!
Elisa G.
Ho provato la collezione Senza Taglia nell’atelier Le Spose di Datì a Roma. Ero veramente preoccupata per il vestito da sposa, perché pensavo che sarebbe stato veramente ma veramente difficile trovare il vestito più adatto alla mia taglia. Poi navigando su internet ho trovato il sito Sposa Curvy Metodo Senza Taglia e lì si è aperto un mondo. Dovevo assolutamente provare i vestiti della meravigliosa collezione, ma come fare?! Beh semplice, iscriversi a Sposa Curvy Special Day e lì mi è stato suggerito l’Atelier partner Le Spose di Datì, e così ho preso appuntamento per il giorno 4 dicembre 2021.
Era ottobre 2021 ed ero indecisa se prendere appuntamento con altri Atelier, ho visionato un po’ di siti, ma non so perché ho deciso di andare direttamente al Curvy Special Day Sposa
Il giorno dell’appuntamento ero veramente nervosa e invece quando sono entrata in atelier mi sono sentita subito a mio agio, Daniela e la sua assistente sono state veramente fantastiche splendide meravigliose. Ho provato le teline Senza Taglia e mi sono sentita una vera SPOSA.
Beh prova e riprova abiti della meravigliosa collezione e finalmente l’ho trovato, grazie anche all’aiuto di Daniela, il mio vestito e mi sono sentita bellissima.
Consiglio a tutte le spose che sono preoccupate per le loro forme di cercare subito un Atelier partner Sposa Curvy, perché con il Metodo Senza Taglia, tutte noi donne formose possiamo trovare l’abito dei ns. SOGNI Veramente grazie per portare un pezzetto di perfezione e felicità a noi spose Curvy.
Pamela A
Ho partecipato alla giornata di Sposa curvy presso l’atelier fly dimension a Lovere.
Avevo già provato altri abiti in altri negozi e l’esperienza mi aveva un po’ delusa, pensavo che il detto “Quando lo trovi lo senti” fosse una cosa non vera, almeno per me poiché vedermi tutta schiacciata dentro abiti non della mia taglia difficilmente mi permetteva di immaginarmi quel giorno e di sentirmi a mio agio.
Ma veniamo alla mia esperienza, le ragazze dello staff Sposa curvy sono state gentilissime e super disponibili nel cercare di capire cosa mi piacesse, mi sono sentita a mio agio e in un ambiente privo di qualsiasi giudizio!
Mi hanno seguita e fatto provare qualsiasi abito desiderassi consigliandomi anche cosa mi valorizzasse o meno.
Ho trovato il mio abito e sì, quando l’ho indossato ho capito che era “Quello giusto”!!!
Vi ringrazio 💙
Beatrice Betta
Ho provato la collezione Senza Taglia nell’atelier Vivì Sposa by Rosalba Gabrielli a Torino. Conoscevo la linea Senza Taglia perché seguivo su Instagram la loro pagina e dalle recensioni delle altre ragazze “sentivo” che era ciò che stavo cercando per me. Prima di prendere appuntamento temevo di non trovare un abito che mi valorizzasse e che mi facesse sentire a mio agio nel giorno che sarà uno dei più importanti della mia vita: il solo pensiero di indossare l’abito da sposa mi preoccupava moltissimo soprattutto perché non sono un tipo molto femminile e non amo altro che i jeans e le scarpe da ginnastica…
Invece quando sono entrata in atelier mi sono sentita subito a mio agio! Siccome troppe volte mi capita di vedere un capo di abbigliamento che sul manichino è meraviglioso ma poi una volta indossato mi fa sembrare più grossa di quello che sono o che mi sta davvero male, ho deciso di lasciar fare a Rosy e di farmi guidare da lei nelle scelte e nella prova delle teline.
Ho provato solo 5 abiti perché ho trovato ciò che nemmeno sapevo di cercare, ed è stato colpo di fulmine!!!
Consiglio il metodo senza taglia a tutte le spose che sono preoccupate per le loro forme e che non si vogliono accontentare di scegliere fra le uniche opzioni possibili per noi curvy dei normali atelier da sposa… Grazie Sposa Curvy!!!
Clementina Turi
Finalmente a settembre ho provato la collezione Senza Taglia nell’atelier Vivì by Rosalba Gabrielli a Torino. È stato un appuntamento veramente cucito su di me e sulle mie esigenze. Prima di quel sabato mattina temevo di non trovare l’abito adatto a me e non nego che il solo pensiero di indossare l’abito da sposa mi preoccupava.
Invece quando sono entrata in atelier mi sono sentita subito rassicurata, c’erano un sacco di abiti molto belli e che soprattutto potevo provare. Alla fine sono uscita di lì con il mio abito da sposa fatto su misura per le mie esigenze, anzi si sono fatte in quattro per accontentarmi anche sul colore. Consiglio a tutte le spose che sono preoccupate per le loro forme di provare un abito senza taglia, non se ne pentiranno!
Dalila de Actis
Ho provato la collezione Senza Taglia nell’atelier “Giuditta Sposi” a Taglio di Po (RO). Ho trovato la promozione Sposa Curvy per caso su internet e ho visto che proponevano la collezione in due citta della mia regione, così ho prenotato un appuntamento. Mi ha attirato il fatto che fosse scritto “Senza Taglia” perché, essendo una ragazza in forma, avevo paura di non trovare l’abito adatto a me, avevo paura di sembrare ridicola e provare abiti che non si chiudevano perché di taglie più piccole della mia facendomi sentire ancora più insicura e fuori luogo.
Sono entrata in atelier senza la minima idea di cosa avrei trovato perché era la prima volta che cercavo un abito, non avevo ancora iniziato a cercare. Quando sono entrata in atelier mi sono sentita accolta e a mio agio perché per prima cosa chi mi ha seguito, ha cercato di conoscermi per potermi proporre ciò che più si adattava alla mia personalità e ai miei gusti. Inizialmente mi hanno fatto provare le teline Senza Taglia e mi sono sentita già una sposa!! Con le teline hanno capito la forma del mio fisico e mi hanno proposto degli abiti bellissimi che si adattavano al mio corpo perfettamente e dopo qualche prova ho trovato il mio abito da sposa.
Consiglio a tutte le spose che sono preoccupate per le loro forme di cercare l’atelier più vicino a loro che ospiti Sposa Curvy così la ricerca dell’abito da sposa sarà magnifica come l’avete sempre immaginata e non sarà frustrante per la paura di non trovare nulla. Buona ricerca a tutte e grazie mille a Sposa Curvy!!!
Stefania Fugolo
Per tutte coloro che non rientrano nelle “classiche” taglie, affidarsi a Sposa Curvy è la scelta migliore: avere la possibilità di provare fisicamente non un abito ma un’intera collezione, indossarli, vedersi allo specchio e capire al meglio come valorizzarsi, credo sia un’emozione unica.
Nell’atelier Fly Dimensions di Lovere (BG) io e i miei accompagnatori ci siamo sentiti molto a nostro agio, tutto lo staff è stato in grado di farmi vivere un’esperienza coinvolgente, una giornata speciale che sicuramente ricorderò con grande gioia e una commossa lacrimuccia!
Giada Vettore
Il mio giorno speciale è stato reso ancora più bello dal vostro abito. Avevo paura di dover cercare per mari e per monti un vestito che mi facesse sentire SPOSA, e invece grazie a voi la ricerca non solo è stata veloce, ma anche romantica e divertente… grazie mille!
Simo S.
Che dire… Cinzia è una persona meravigliosa e i suoi abiti spettacolari… mi sono sentita coccolata e bellissima… una sola parola riassume tutto: GRAZIE!!!
Irene Piccolo
Cinzia e tutto lo staff di Sposa Curvy, sono strepitose, professionali capaci e dolcissime. Pensavo di arrivare e non provare neanche un abito ed invece non solo ne ho provati 9 ma incredibilmente mi piacevo con tutti… Mi sentivo bellissima in una favola, un po’ Rossella O’Hara un po’ Cenerentola al gran ballo… anzi Cenerentola scansate proprio!!
Insomma un tripudio di pizzi merletti sete fiori strass. Una Favola! Alla fine ho trovato 3 abiti del cuore ognuno con il suo mood, romantico contemporaneo estroso. Poi l’abito che è tuo ancora prima di saperlo ti chiama e finalmente ti vedi SPOSA … SMAGLIANTE E SENZA TAGLIA. Già perché la taglia come l’età è solo un numero e non ci identifica Vi sceglierei ancora e ancora
Alessandra C.
Ho provato la collezione Senza Taglia nell’atelier Le Gi di Valentino di Palermo.
Prima di prendere appuntamento temevo di non riuscire a trovare qualcosa che mi piacesse o che mi potesse stare bene;
il solo pensiero di indossare l’abito da sposa mi preoccupava perché pensavo che sarei risultata goffa, e che sarei stata costretta ad indossare un abito che non era la mia taglia.
Invece quando sono entrata in atelier mi sono sentita a mio agio e meno tesa.
Ho provato le teline Senza Taglia e mi sono sentita stranamente bella…
Consiglio a tutte le spose che sono preoccupate per le loro forme di affidarsi a questo atelier e alla professionalità e dolcezza di Cinzia. ❤
Anna Maria Scirè
Ho provato la collezione senza taglia nell’atelier Massimo boutique a Livorno, è stata la mia prima prova in tutti i sensi! Inizialmente le paure erano molte, di non trovare ciò che mi piaceva che stesse bene con le mie forme e di non sentirmi a mio agio con il personale durante la prova, ma erano paure inutili! Appena entrata nell’atelier mi sono sentita subito a mio agio, sono persone squisite! Abbiamo iniziato con la prova delle teline senza taglia ed abbiamo individuato il taglio di abito che più si addiceva alle mie forme! Un sogno ragazze! Morale della favola ho trovato l’abito del mio giorno speciale! E non vedo l’ora di provarlo terminato!!!
Consiglio a tutte le spose che sono preoccupate per le loro forme di affidarsi a Cinzia e agli atelier partner senza taglia, perché sono dei veri professionisti e la loro filosofia ed il loro impegno è quello di farci sentire belle e di essere belle per il giorno più importante della nostra vita, indipendentemente dalla taglia che portiamo, senza fare distinzioni e quindi di farci sentire ed essere con i loro abiti delle vere SPOSE!!
Valentina Baglini
Seguivo la pagina di Sposa Curvy ancora prima di essere una “futura sposa”. Mi piaceva guardare gli abiti e le bellissime modelle e mi immaginavo con il mio abito bianco senza la paura di sembrare “troppa”, senza la sensazione di essere fuori luogo. Non nascondo che appena ho realizzato che sarei diventata una sposa e ancor prima di aver segnato una data sul calendario ho contattato la pagina “Sposa Curvy” e mi sono sentita subito a casa, ho trovato dietro lo schermo del cellulare un’amica che aveva la mia stessa curiosità e voglia di vedermi indossare un abito bianco.
Come primo step ho compilato un questionario che mi ha messo subito faccia a faccia con quali erano i miei limiti e punti forti, e nella mia mente il mio abito prendeva già forma perché mai nessuno mi aveva chiesto quali potevano essere i miei punti deboli e io stessa fino a quel giorno credevo di essere tutta “esagerata” senza pensare che magari un seno abbondante o un’altezza importante potevano essere un punto di forza. Arriva finalmente il giorno del primo incontro con la collezione curvy nell’atelier Trilogy ad Altamura, ero molto agitata, non avevo mai indossato un abito da sposa neanche in un altro atelier, ma appena conosciute le fantastiche proprietarie Loredana e Caterina mi sono subito tranquillizzata. Abbiamo provato le teline per capire quale abito poteva valorizzare il mio fisico. Anche se in cuor mio il colpo di fulmine c’era già stato e fortunatamente corrispondeva alle linee della telina. Ho indossato l’abito che avevo salvato da mesi sul telefono e che andavo sempre a riguardare ed è stato subito Amore. Grazie all’aiuto di Loredana e Caterina abbiamo pensato a alcune modifiche e voilà mi sono sentita una sposa. Il mio abito mi aveva scelto. Ora non mi resta che attendere con ansia di ultimare le prove e di indossarlo al mio matrimonio. Mi sento di ringraziarvi, sceglierei questa linea altre 1000 volte, non mi avete mai fatta sentire “troppa” e per la prima volta non sono stata io ad adeguarmi all’abito ma l’abito ha preso le mie forme. Grazie infinite Cinzia, e grazie a Loredana e Caterina.
Federica Cirillo
Ho provato la collezione Senza Taglia nell’atelier Le Spose Di Datí a Roma. È stato un giorno tanto emozionante. Ma parto dall’inizio, dalla mia proposta di matrimonio, ero felicissima ma uno dei miei primi pensieri è stato “l’ABITO”, temevo di non trovare l’abito adatto. Avevo in mente l’abito dei miei sogni ma pensavo di non trovarlo adatto a me, alle mie forme, invece un giorno su Facebook mi è apparsa una pubblicità di Sposa Curvy e lì ho capito che avrei trovato l’abito adatto a me. Hanno tanti modelli ma sono rimasta colpita da una foto di un abito della nuova collezione. Era solo un’anteprima. Subito le ho contattate e chiesto se mi potevano mandare la foto dell’abito per intero. Ma ancora non ne avevano perché dovevano fare lo shooting… Quando un giorno ho ricevuto un video da parte loro con l’abito per intero, sono rimasta a bocca aperta: ERA LUI, L’ABITO DEI MIEI SOGNI. Non ci potevo credere. Ho preso subito appuntamento e il 9 ottobre 2021 al Curvy Special day tra paure e ansie sono entrata in atelier e mi sono trovata subito a mio agio.
Ho provato le teline Senza Taglia e mi sono subito sentita una SPOSA. E poi ho provato l’abito che tanto ho sognato. Mi sono vista bellissima. Era veramente lui il mio abito.
Consiglio a tutte le spose che sono preoccupate per le loro forme di stare tranquille che grazie a Sposa Curvy c’è un abito da sposa adatto a ognuna di loro.
Sonia Feleppa
Grazie Sposa Curvy! Mai avrei immaginato di potermi sentire così bella con un abito bianco, l’unico rammarico sarà indossarlo per una sola volta! Sin da subito quando vi ho contattato con un semplice msg siete state disponibili e piene di entusiasmo, mi avete trasmesso la giusta serenità per affrontare la scelta del mio abito per la quale inizialmente ero in difficoltà! Le mie esigenze le avete trasformate in un abito da sogno! Professionalità e simpatia che vanno di pari passo! Grazie di cuore.
Elena B.
Prima dell’esperienza con Sposa Curvy, quando ho iniziato la ricerca del mio abito da sposa, mi sono imbattuta in esperienze più o meno mortificanti: sguardi di pietà o di imbarazzo, frasi del tipo “ma che cosa pretendi, con quella taglia” (una 50), fastidio perfino nel farmi provare un velo… Fortunatamente, sono una donna dalla personalità strutturata, che del suo aspetto fisico non proprio canonico non si è mai fatta un cruccio, e ho costruito le mie sicurezze sulle mie capacità “intellettuali”. Credevo che l’atteggiamento degli altri, in questa particolare occasione della mia vita, non mi avrebbe toccato… ed invece non è stato così. So di essere una bella donna, al di là della mia taglia, e pretendevo di essere al massimo di me stessa con un abito da sposa stupendo. Per questo, quando ho conosciuto la signora Cinzia a Livorno, presso il negozio Massimo boutique, avevo alte aspettative rispetto al fatto che quella sarebbe stata un’esperienza completamente opposta a quelle precedenti. Non solo è stata così, ma è andata anche oltre: Sposa Curvy non è una linea per ragazze in carne, è una linea che sa vestire le donne; in primis per la qualità indiscussa dei tagli dei tessuti, nonché dei ricami, ma soprattutto per l’occhio della signora Cinzia. Non so come abbia fatto, ma nel propormi gradualmente i vari modelli è arrivata, dopo due ore e mezza di appuntamento, all’abito perfetto, suggerendomi quelle modifiche al modello base che mi hanno fatto gridare interiormente al miracolo! Aggiungo che in quelle due ore e mezza, non c’è stato un segno di insofferenza neanche minimo: ad avere fretta ero io, certamente né lei né il personale dell’atelier. Oggi non vedo l’ora di poter indossare una creazione bellissima, modellata su di me e sui miei gusti!
Grazie di tutto.
Giulia Ginese
Ragazze, donne, amiche, oggi vorrei raccontarvi un sogno, ma non uno di quelli che al primo trillo della sveglia svaniscono nel nulla… no, voglio raccontarvi uno di quei sogni che una volta su 1000 diventano realtà.
Io sono Mariangela ho 37 anni vivo in un piccolo paesino della Basilicata che si chiama Abriola, sono una ragazza molto solare, estroversa e molto socievole e ogni tanto un po’ pazza, una ragazza normale insomma. Come tante di voi sicuramente, fin da bambina sognavo il giorno del mio matrimonio, mi vedevo nelle mie fantasie bella, slanciata, con un vestito luminoso come una principessa. Andando avanti con il tempo però ho preso peso, un bel po’, ma continuavo a fantasticare questo giorno meraviglioso. Quando a febbraio del 2021 il mio fidanzato mi ha chiesto di sposarlo, la gioia era tanta ma anche la paura di non trovare l’abito dei miei sogni. Ho aperto Internet e ho cercato abiti da sposa taglie comode e come per magia ecco che mi si è aperto un mondo, SPOSA CURVY il tuo abito senza taglia. Non ho perso tempo, ho subito preso tutte le informazioni possibili e immaginabili, ho letto dei curvy special day e ho cercato subito l’atelier più vicino a me: Altamura Atelier Trilogy. Il 24 settembre 2021, quindi a tre mesi dal matrimonio, ho incontrato personalmente una delle ideatrici del metodo senza taglia, Cinzia, e poi due angeli custodi Loredana e Caterina del sopra citato atelier Trilogy, che mi hanno accompagnata fino a due giorni prima del matrimonio. Non ho girato altrove, avevo l’appuntamento di un’ora per provare la collezione senza taglia, mi hanno fatto indossare una delle loro teline, che io pensavo fossero delle tuniche invece sono dei veri e propri vestiti e subito hanno capito la mia fisicità. Poi ho scelto alcuni modelli che mi piacevano, 4 abiti, in particolare, ma al secondo abito ero già in una valle di lacrime e con me anche tutte loro. Avevo trovato l’abito dei miei sogni, era lui in tutto il suo splendore e mi stava divinamente anche se ho un bel po’ di chili in più… Mi sono sposata il 18 dicembre del 2021 nel mio abito senza taglia. Sono fiera e grata di essere parte della famiglia delle spose senza taglia e con orgoglio racconto la mia esperienza perché vorrei che anche il vostro sogno si potesse realizzare come è successo a me. Con affetto
Mariangela Pupillo
(Storie pubblicate nelle recensioni Google e matrimonio.com)
E ADESSO?
Se sei arrivata fin qui è perché hai capito quanto è importante per te fare gli step giusti per arrivare al giorno del tuo matrimonio con l’abito giusto, senza rimpianti.
Stupirai il tuo futuro sposo, perché sarai bellissima, ti sentirai sicura di te e sarai la sposa più felice del mondo.
Hai visto come le ragazze vengono discriminate da chi vende solo prodotti standard e i rischi che potresti correre scegliendo un abito rimediato, da aggiustare o addirittura che non può essere sistemato addosso a te se scendi qualche centimetro.
Hai scoperto che non sei l’unica a trovarti in questa situazione e che non sei tu ad essere sbagliata ma è la moda che predilige donne omologate piuttosto che valorizzare l’unicità di ogni ragazza.
Ora sai riconoscere la forma del tuo corpo, sai che non puoi modificare le tue caratteristiche genetiche, le tue proporzioni.
Quelli che consideravi difetti sono invece i particolari che ti differenziano dalle altre, sono i tuoi pregi e devi solo avere la consapevolezza che puoi imparare a valorizzarli e farli diventare i tuoi punti di forza.
Sai che esiste un’intera collezione di abiti pensata proprio per ragazze che hanno le tue stesse paure, hai ascoltato storie di spose che hanno lottato contro i pregiudizi altrui e hanno dimostrato che la bellezza va oltre la taglia. Essere curvy è uno stato d’animo, è sentirsi bene con sé stesse, il proprio corpo e le proprie forme, senza pregiudizi, la vera evoluzione è proprio questa, vivere la vita pensando ad essere felici e a star bene, amare sé stessi e gli altri senza distinzioni.
L’immagine che diamo all’esterno parte dall’immagine che diamo a noi stesse.
Il peso non c’entra, posso sentirmi strafiga e pesare 120 kg o pesare 50 kg ed essere l’immagine della tristezza, alcune ragazze troppo magre non si sentono femminili e vorrebbero averlo qualche chilo in più!
L’amore per il proprio corpo parte da serenità e sensualità, ovvero dalla consapevolezza dei propri sensi.
Una volta che ne sei padrona inizierai ad essere sicura di te, sorridente e sorda a qualsiasi giudizio (ammesso che ce ne siano, perché spesso siamo noi il giudice di noi stesse!), sentendoci sempre le più belle del reame.
Sprigionerai una carica, un’energia e una forza che gli altri non potranno capire. Potranno solo subire. E amare.
Lo sai che solo tu puoi decidere le sorti della scelta più importante, come arrivare al matrimonio, se rischiare di girare e avere una delusione dopo l’altra o avere la tranquillità di sentirti davvero bene con l’abito da sposa.
DEDICATA A TE
(Presa da Facebook)
Parla bene con te stessa.
Quando ti guardi allo specchio,
quando devi intraprendere qualcosa di nuovo,
quando pensi che gli altri stiano lì sempre pronti a dare un giudizio,
pensa che sei una persona splendida
e chi non lo riconosce non è degna di starti accanto.
Non essere tu la prima a sminuirti,
non ti offendere,
non darti appellativi poco carini.
La tua mente memorizza tutto, sottolinea, ricorda;
specie quando credi di essere sovrappensiero.
Tratta bene te stessa, come tratteresti un’altra persona a cui tieni in particolare,
dedica a te stessa del tempo per le tue passioni, per coccolarti.
Trattati come se potessi vederti dall’esterno, senza giudizio ma cercando di vedere la bella persona che sei.
Sii comprensiva con i tuoi errori,
servono per imparare, per crescere,
chi non sbaglia è perché non agisce.
Sii gentile coi tuoi difetti,
e cerca di migliorarti per il tuo benessere fisico e mentale.
Sei tu la prima persona che devi amare,
quella con cui passerai ogni istante della tua vita,
la più importante storia d’amore.
Parte tutto da te da come deciderai di presentarti al mondo,
senza scordarti di te stessa,
gli altri vedono quello che tu fai vedere loro.
Non ti sottovalutare e allontanati da chi lo fa.
Non mancarti di rispetto e non permettere a nessuno di farlo.
Tieniti tutti i bronci che desideri per il tempo che servono ma fai il possibile per trasformarli in sorriso. Per te.
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